giovedì,Aprile 18 2024

Eco-distretto, Guardia di finanza al Comune di Sant’Onofrio: acquisita tutta la documentazione

Fiamme gialle in Municipio per prelevare gli incartamenti relativi alla realizzazione del discusso impianto che dovrebbe sorgere in località “Palombara”. Nei giorni scorsi altri atti acquisiti al Comune di Vibo, sede Ato

Eco-distretto, Guardia di finanza al Comune di Sant’Onofrio: acquisita tutta la documentazione
Il Comune di Sant'Onofrio

Tanto tuonò che piovve. Mesi di discussioni, veti incrociati, polemiche e sospetti. Quindi il voto a maggioranza e l’avvio, accidentato, della trafila burocratica. Il progetto di realizzazione dell’Eco-distretto territoriale per la gestione dei rifiuti del Vibonese, non si può certo dire che stia avendo una gestazione serena.

A complicare l’iter, quando ormai lo stesso sembrava avviarsi alla fase operativa e dopo mesi di riunioni, distinguo e infinite discussioni tra i componenti dell’Ambito territoriale ottimale n. 3 di Vibo Valentia, è arrivato l’intervento della Guardia di Finanza, che ha provveduto ad acquisire, nella mattinata di lunedì, tutta la documentazione relativa al dibattuto caso, custodita negli uffici del Comune di Sant’Onofrio. Nei giorni scorsi, altri atti erano stati prelevati a Palazzo Luigi Razza, sede del Comune di Vibo e dell’Ato rifiuti che riunisce attorno allo stesso tavolo tutti i comuni del Vibonese interessati al progetto. 

Al centro dell’attenzione la procedura d’individuazione del sito che i sindaci vibonesi, proprio su proposta del primo cittadino di Sant’Onofrio, Onofrio Maragò, hanno indicato a maggioranza come sede della piattaforma di trattamento dei rifiuti e della discarica di servizio: località “Palombara”, tra Sant’Onofrio e Vazzano.

Sito sull’individuazione del quale, come si ricorderà, si era scatenato un vero e proprio fuoco di fila degli oppositori, a partire dal comitato “No discarica”, guidato dalle minoranze consiliari santonofresi e costituitosi all’indomani della proposta avanzata dal sindaco. Iniziativa seguita dalle aspre critiche di diversi primi cittadini (Massimiliano Trimmiliti di Filogaso e Salvatore Solano di Stefanaconi soprattutto) e amministratori dei comuni della zona che hanno fortemente osteggiato quella soluzione, sollevando vincoli ambientali e paesaggistici, sequestri giudiziari, conflitti d’interesse e interessi privati, errori catastali e, evidentemente, rischi per la salute pubblica. Argomenti ai quali Maragò aveva provato a replicare punto per punto incassando infine il sostegno della maggioranza dell’Ato, ingaggiando tuttavia una “guerra di posizione” nella quale non ci si è fatto davvero mancare nulla. Nemmeno gli esposti in Procura

L’argomento “discarica” ha fatto irruzione anche nella campagna elettorale per le prossime Politiche del 4 marzo con la candidata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro che ha riportato in evidenza i presunti conflitti d’interesse dei sindaci di Vazzano e Sant’Onofrio, rispettivamente amministratore della società proprietaria dei terreni sui quali dovrebbe sorgere la piattaforma, il primo, e consulente della Regione per il Piano di gestione dei rifiuti, il secondo. E mentre Vincenzo Massa ha risposto per le rime, Onofrio Maragò ha preferito tacere, con un silenzio che a più di qualcuno, sul piano meramente politico, appare molto eloquente.   

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