martedì,Maggio 7 2024

Mileto si riscopre normanna con “Il galà di Ruggero” tra storia, cultura ed arte – Foto

Quattro giorni di eventi che hanno visto succedersi ospiti importanti: successo per la prima edizione e si pensa già ad una seconda

Mileto si riscopre normanna con “Il galà di Ruggero” tra storia, cultura ed arte – Foto

Mileto festeggia con la chiusura del 2022 un anno straordinario coronato dal lancio del format “Il galà di Ruggero”, un evento di storia, cultura, enogastronomia, arte e mito normanni che dal 17 al 21 dicembre ha riportato nella cittadina l’orgoglio delle proprie origini. Esperti, artisti, storici e musicisti hanno restituito una immagine straordinaria di questo luogo antico che ha dato e merita ancora lustro. Ideato da Angelica Artemisia Pedatella, direttore artistico dell’evento, in sinergia con Salvatore Fortunato Giordano, sindaco di Mileto, ha visto ospiti importanti succedersi. Grande plauso iniziale per la lectio magistralis del professore Saverio Abenavoli Montebianco, che è riuscito in una sintesi importante a raccordare memoria storica e impegno futuro nell’ottica di una rivitalizzazione del carattere “normanno” di Mileto, un luogo che sa coniugare perfettamente spiritualità e opere pubbliche, storia e mistero, bellezza e prospettive. [Continua in basso]

La manifestazione, promossa dal Comune di Mileto con il contributo della Regione Calabria, legge 13/85, ha toccato tutti i luoghi che rappresentano l’insieme di queste anime di Mileto: la Sala del Consiglio comunale, il Museo statale, il Parco archeologico, il Cantiere musicale internazionale, realtà di pregio della città, l’auditorium dell’Istituto comprensivo che funge da vero e proprio teatro di Mileto, l’Abbazia della SS. Trinità. Tra i protagonisti assoluti, il falco Gino addestrato dai “Falconieri dei Setteventi”, unica realtà presente in Calabria, a Civita, che ancora porta avanti l’antica arte simbolo di un processo storico straordinario e amatissima dai normanni. E poi la straordinaria verve comica, che richiama un medioevo gioioso, della Compagnia Teatrale BA17, partner dell’evento e promotrice della commedia “La strenna di Giuseppe”, con Giuseppe Marvaso e Massimo Rotundo, diretti dalla stessa Pedatella. L’intera manifestazione si è avvalsa della professionalità per il supporto tecnico di Rinaldo Occhiato e Service Live, e della preziosa musica del “Cantiere Musicale Internazionale” con il lavoro indefesso della soprano Caterina Francese, che dirige il coro “Mater Jubilej” e il concerto finale in onore del conte Ruggero a cui hanno preso parte anche i maestri Giuseppe Tallarico (viola), Antonio Grillo (chitarra), Giovanna Filardo (flauto), Michael Manuli (violino), Samuele Barbuto (violino), Domenico Pizzi (pianoforte). Le stupende voci delle cantanti hanno arricchito dal primo giorno l’evento. Coinvolto anche il mondo della formazione grazie all’apporto del lavoro di ricostruzione storica dell’antica Mileto, opera ideata e diretta da Giancarlo Colloca, musicista e docente dell’Istituto comprensivo di Mileto, diretto da Antonello Scalamandrè, e del lavoro di costumeria storica e di performance teatrale offerto dal Polo Tecnologico IIS “Carlo Rambaldi” di Lamezia Terme, diretto da Anna Primavera, che ha realizzato nel laboratorio di sartoria gli abiti medievali e ha visto la partecipazione dei ragazzi del “Progetto teatrale Rambaldi” con un testo inedito sulle orme di Ruggero I.

A sancire la solennità dell’evento è intervenuto anche il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, che ha sottolineato come la storia che rappresenti le vere radici in grado di supportare la crescita di tutta l’Europa. L’evento sui normanni, infatti, ha proiettato Mileto in un panorama molto più ampio, che sarà approfondito ed esplorato con intensità nella seconda edizione, come annunciano gli organizzatori. Preziosi i momenti di formazione con i workshop sulla musica e sulla poesia medievale, condotti rispettivamente da don Antonio Preiti e da Letizia Cuzzola. Quest’ultima ha fornito una esaustiva dimostrazione di come le origini dell’Umanesimo si debbano veramente al moto propulsore che partì proprio dalla Calabria e in cui i normanni, accanto al mondo arabo e bizantino, furono i padrini assoluti. Oltre trecento giovanissimi hanno poi visitato le bellezze storiche di Mileto. La soddisfazione è generale: «Non ci resta che lavorare per una nuova edizione – chiosa il sindaco Giordano. – Abbiamo dimostrato che promuovere la nostra storia ci sta portando risultati che vanno a ragione di tutta la comunità. Questa amministrazione ha intenzione di restare accanto alle persone e aiutare tutti ad essere orgogliosi di appartenere a questa terra e, particolarmente, di essere i custodi della grandezza di Mileto». [In basso la fotogallery]

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