giovedì,Dicembre 5 2024

A Tropea, Vibo Marina e Bivona pubblici manifesti contro lo sfruttamento del lavoro

In corso, nei centri della costa del territorio vibonese, una intensa attività di denuncia dello sfruttamento lavorativo

A Tropea, Vibo Marina e Bivona pubblici manifesti contro lo sfruttamento del lavoro
Manifesti a Tropea contro lo sfruttamento del lavoro
Manifesti apparsi a Vibo Marina e Bivona

Dopo gli attacchi lanciati da molti imprenditori, che lamentano la difficoltà di trovare lavoratori per le loro attività, tuonando contro il reddito di cittadinanza, iniziano a sentirsi anche i rintocchi dell’altra campana, quella di tanti lavoratori costretti a prestare la loro opera in nero e con turni insostenibili. Per accendere i riflettori su questa importante tematica è in corso, nei centri della costa vibonese, una intensa attività di denuncia dello sfruttamento lavorativo, campagna che è stata avviata per mezzo di numerosi manifesti che sono stati affissi nei principali punti delle località turistiche e che, usando un linguaggio antifrastico, si pongono l’obiettivo di denunciare, con l’arma dell’ironia, le situazioni di sfruttamento che spesso vengono messe in atto da imprenditori senza scrupoli, per fortuna in minoranza a fronte di una maggioranza che rispetta le regole.

Secondo un’indagine condotta da “Repubblica”, in Italia otto contratti su dieci sono a termine, ma un terzo del totale dei nuovi contratti è a brevissimo termine, addirittura sotto i trenta giorni: è la nuova e triste frontiera della precarietà. Recentemente anche il presidente di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli, si è dissociato dagli attacchi di alcuni imprenditori, chiarendo che «se non si trovano operai, la colpa non è del reddito di cittadinanza» ed ha sottolineato come spesso, in Calabria, non venga rispettato quanto previsto dalle leggi in materia di tutela dei diritti dei lavoratori. E per raccogliere le varie segnalazioni, in forma anonima, è nato il gruppo Facebook “Osservatorio sullo sfruttamento in Calabria” che si propone di raccogliere le denunce di soprusi e fornire aiuto, anche legale, a chi chiede il rispetto dei propri diritti.

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