mercoledì,Aprile 24 2024

Baker Hughes, Pro loco Vibo Marina: «Va incentivata, ora si potenzi il porto»

Il sodalizio plaude all'ampliamento dell'azienda anche per le importanti ricadute occupazionali e auspica un miglioramento dei collegamenti stradali e dell'infrastruttura portuale per favorirne attività ed esportazioni

Baker Hughes, Pro loco Vibo Marina: «Va incentivata, ora si potenzi il porto»
Lo stabilimento Baker Hughes a Vibo Marina

La Pro Loco APS di Vibo Marina, dopo gli annunciati investimenti che la Baker Hughes intende realizzare nello stabilimento di Porto Salvo, ringrazia il management societario per tale importante decisione e manifesta il proprio apprezzamento per i programmi di potenziamento degli impianti che porteranno significative ricadute occupazionali per il territorio vibonese. [Continua in basso]

«L’azienda – rimarca l’associazione – che è la più rappresentativa del polo metalmeccanico vibonese, è presente in questo territorio da circa sessanta anni con la presenza di apprezzati tecnici qualificati formati nelle nostre scuole tecniche ed università. La scelta della presenza a Vibo Marina dell’azienda, una delle più antiche realtà industriali italiane, venne favorita dalla vicinanza della linea ferroviaria, ma soprattutto dall’esistenza del vicino porto. Diventa ora fattore prioritario che all’ingrandimento dell’azienda possa seguire un migliore collegamento stradale tra area industriale e porto, ma anche che vengano avviati al più presto i lavori di messa in sicurezza dell’infrastruttura portuale e il potenziamento delle banchine, soprattutto la Bengasi, che è quella destinata al traffico commerciale. In tal modo verrà migliorata la funzionalità del bacino portuale per le navi cargo ed è auspicabile anche l’allargamento della banchina Bengasi con eventuale rimozione del vecchio capannone ex Civam al fine di aumentare l’area di stoccaggio e di possibile assemblaggio dei macchinari che il Nuovo Pignone, dal porto di Vibo Marina, invia in tutto il mondo. Soluzione, fra l’altro, già adottata nel porto di Marina di Carrara, dove vengono assemblati i macchinari prodotti dallo stabilimento toscano ed anche quelli prodotti nello stabilimento vibonese. Una presenza, quella del Nuovo Pignone, che rappresenta una delle poche voci importanti di export della regione Calabria, con macchinari tecnologicamente avanzati e che hanno come destinazione il Mediterraneo e altri Paesi del mondo e, per tale motivo, una presenza da difendere e incentivarne lo sviluppo».

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