domenica,Ottobre 13 2024

A Vibo gli stipendi più bassi d’Italia: 20mila euro in meno rispetto a quanto si guadagna nella provincia di Milano

Emerge da un'analisi sul settore privato effettuata dalla Cgia di Mestre che evidenzia come il divario tra Nord e Sud passi anche dalle retribuzioni. Calabria ultima in classifica

A Vibo gli stipendi più bassi d’Italia: 20mila euro in meno rispetto a quanto si guadagna nella provincia di Milano

Nuovo record negativo per la provincia di Vibo Valentia. In Italia, è quella dove i lavoratori del settore privato guadagnano meno: solo 12.923 euro lordi all’anno. Una cifra ben lontana dalla media nazionale, pari a 22.839 euro, e ancora di più dagli “astronomici” 32.472 euro di Milano che è invece la provincia dove la retribuzione media annua è più alta. Quasi 20mila euro di differenza. Quasi come vivere in due Paesi diversi, come viaggiare su due binari che corrono paralleli senza incontrarsi. È invece l’Italia dei divari tra Nord e Sud, quella che emerge da un’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre.

A livello regionale, la Calabria è ultima in Italia per quanto riguarda gli stipendi nel settore privato: in media 14.960 euro all’anno, invece dei 28.354 euro messi in tasca dai colleghi della Lombardia che è invece in cima alla classifica.
Non se la passano poi tanto meglio le altre regioni meridionali e le Isole, tutte in fondo alla classifica: nessuna infatti raggiunge i 20mila euro annui. Guardando alla retribuzione giornaliera, al Nord è pari in media a 101 euro mentre al Sud a 75 euro. I lavoratori settentrionali cioè portano a casa ogni giorno una paga del 35% più ricca rispetto ai colleghi del Sud. 

Ma perché tutto questo? La Cgia di Mestre offre alcune spiegazioni. Innanzitutto c’è da considerare che le grandi imprese, le multinazionali, le società finanziarie o bancarie – nelle quali esistono peraltro figure professioni altamente qualificate che percepiscono stipendi altrettanto importanti – sono concentrate perlopiù nelle grandi città del Nord.
Di contro il Mezzogiorno ha un grosso problema: il lavoro irregolare. Ma anche la presenza di tanti precari, di lavoratori intermittenti, di stagionali. Continua a leggere su LaC News24

Articoli correlati

top