Non solo mare e bianche spiagge, turismo religioso in crescita a Tropea. E potrebbe funzionare tutto l’anno
Chiese e tradizioni sacre come un tesoro: la Perla nasconde un patrimonio spirituale e culturale che attira numerosi pellegrini e gruppi di visitatori. Ma per incrementare questo settore ancora si fa poco


Quanto varrebbe Tropea come meta di turismo religioso? Parecchio. Cifre importanti quasi quanto il turismo vacanziero che la popola da aprile a ottobre. Anzi, il concetto stesso di stagione turistica potrebbe essere addirittura polverizzato. La “Perla del Tirreno” non è soltanto mare e divertimento, bensì uno scrigno ricco di tesori, tra patrimonio religioso e artistico, culturale e storia antica, ancora poco noti al vasto pubblico che si accalca ogni estate per il suo centro storico e le spiagge. Sebbene il Comune ogni anno tiri le somme di quante persone abbiano soggiornato sul territorio cittadino e le varie associazioni possano monitorare l’andamento dei flussi anche in base ai biglietti staccati per i vari eventi organizzati, sotto il profilo religioso questo è un dato importante che sfugge da sempre.
Il Beato Mottola
Eppure i gruppi in visita alle tante chiese tropeane durante l’anno non mancano mai, così come non mancano collettivi di pellegrini, sacerdoti, frati e suore che raggiungono appositamente Tropea da ogni parte d’Italia per conoscere i suoi luoghi di culto, vedere da vicino la città natale del Beato Francesco Mottola, la sua abitazione, e pregare sulla sua tomba. Dal punto di vista religioso, la “Perla del Tirreno” avrebbe certamente il suo appeal. Tra le vie del suo incantevole centro storico, si cela infatti un patrimonio di fede e spiritualità che attende solo di essere scoperto e valorizzato per rafforzare l’identità religiosa della cittadina.
Tra i pellegrini che ogni giorno visitano la Cattedrale e i luoghi di don Mottola, lo scorso anno a Tropea sono venuti anche un gruppo di sacerdoti della diocesi di Palermo insieme all’arcivescovo mons. Corrado Lorefice. I sacerdoti hanno pregato sulla tomba del Beato, visitato la prima sede della Casa della Carità (nel centro storico di Tropea) e la casa natale di don Mottola, in largo Migliarese. «All’arcivescovo – ci aveva fatto sapere tempo addietro don Francesco Sicari – sono stati donati alcuni libri del Beato e la reliquia che è stata accolta con grande commozione, con la promessa di tenerla custodita nella sua cappella privata insieme a quella del Beato palermitano padre Pino Puglisi». Ma da dove arrivano i pellegrini in visita dei luoghi di culto tropeani? In testa c’è il Sud Italia, con ovviamente la Calabria stessa, seguita da Sicilia, Puglia e Campania e poi c’è una grossa fetta di turisti proveniente anche dalle regioni del Centro.
Tropea ma anche Pizzo e Zungri
Un turismo perfettamente diviso in due tipologie, si potrebbe dire: gruppi che pernottano “mordi e fuggi” nella cittadina, per poi visitare luoghi limitrofi come anche Pizzo e Zungri, e gruppi che invece prediligono un soggiorno un più lungo per fare magari un tour completo delle chiese aperte al pubblico, i luoghi sconsacrati visitabili (il Museo diocesano non è possibile poiché chiuso da 5 anni), il santuario di Santa Maria dell’Isola e il suo giardino di macchia mediterranea. Alle volte, chi opta per una “toccata e fuga” si ripropone di tornare e visitare il resto della cittadina, con le sue innumerevoli chiese e il suo caratteristico centro storico. Un po’ come chi getta una moneta nella fontana di Trevi a Roma, giurando di fare ritorno nella “città eterna”, e poi mantiene la promessa. Il futuro della cittadina già tracciato come attrazione religiosa, necessita però di una struttura ben visibile (magari sfruttando la dinamicità e la gratuità dei social per pubblicizzare luoghi aperti, orari e contatti per il pubblico) capace di mettere in collegamento la Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea con il territorio e i numerosi turisti che, ad oggi, volendo includere Tropea fra le tappe di un pellegrinaggio religioso itinerante del Vibonese, non sanno dove reperire informazioni su cosa è visitabile, orari e guide del luogo dedicate.