Comune di Vibo, perentoria la minoranza: «Stabilizzare i lavoratori precari in servizio da anni»
Ordine del giorno urgente sulla vicenda a firma dei consiglieri Giuseppe Russo, Katia Franzè, Elisa Fatelli, Azzurra Arena e Pietro Comito al fine di «fare formulare un atto di indirizzo politico» all’esecutivo
La situazione dei lavoratori precari della legge regionale numero 15 del 2008, utilizzati dal Comune di Vibo Valentia orma da anni, arriverà molto presto in sede di consiglio comunale. Sono stati i consiglieri di opposizione a Palazzo Luigi Razza Giuseppe Russo, Katia Franzè, Elisa Fatelli, Azzurra Arena e Pietro Comito a preparare un apposito ordine del giorno sulla vicenda che sarà inoltrato al presidente del civico consesso Rino Putrino al fine di poterlo inserire nell’agenda del primo Consiglio utile.
Un passo indietro
Gli esponenti della minoranza, dunque, ricordano nel loro documento che la legge regionale numero 42 del 28 dicembre 2021, che ha modificato e integrato la legge regionale numero 29 del 25 giugno 2018, recante “Storicizzazione risorse del precariato storico”, «ha autorizzato Azienda Calabria Lavoro alla stipula e alla stabilizzazione dei lavoratori, storicizzando, a tal fine, un contributo fisso annuo di 13.138,18 euro, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato, fino al collocamento in quiescenza, per un totale annuo di 919.672,60 euro. Con specifico atto di organizzazione e dotazione organica di Azienda Calabria lavoro – si legge nel testo dell’ordine del giorno – viene così data la possibilità alla stabilizzazione dei 70 lavoratori per 14 ore settimanali, con una riduzione delle attuali 18 ore settimanali». Dunque, – osservano sempre i consiglieri – sono oramai otto anni che il Comune di Vibo Valentia utilizza circa 4 lavoratori della ex legge regionale15/2008, i quali risultano impegnati nei settori strategici dell’ente, quali Tributi e Ambiente, riuscendo a far fronte alle molteplici difficoltà dell’ente comunale e a garantire i servizi essenziali alla cittadinanza, nonostante negli ultimi anni a causa dei diversi pensionamenti si è subito uno svuotamento degli uffici che ha messo in ginocchio la gestione dell’ordinarietà dei servizi per la città».
Ecco cosa sarà chiesto di fare a sindaco e assessori
Sulla scorta di quanto ricordato, i consiglieri Giuseppe Russo, Katia Franzè, Elisa Fatelli, Azzurra Arena e Pietro Comito hanno, pertanto, ritenuto necessario presentare un ordine del giorno urgente «al fine -spiegano – di fare formulare un atto di indirizzo politico al sindaco Maria Limardo e all’assessore al Personale Domenico Primerano per sollecitare, attraverso una interlocuzione con Azienda Calabria Lavoro, la stabilizzazione delle unità che attualmente vengono utilizzate presso l’amministrazione comunale di Vibo Valentia, da oramai 8 anni». E ancora: i consiglieri sono pronti a chiedere, poi, un ulteriore atto di indirizzo politico da fare formulare sempre al sindaco, all’assessore al Personale, ma questa volta anche alla titolare del Bilancio del Comune capoluogo Maria Teresa Nardo «affinché, previa conclusione della procedura di stabilizzazione da parte dell’ente competente, procedano ad istituire un tavolo tecnico istituzionale allargato alla parti sociali sempre con Azienda Calabria Lavoro per procedere all’inserimento nei processi organizzativi dell’ente comunale con l’utilizzo del personale in argomento».
A sindaco e assessori sarà chiesto, infine, «di valutare la possibilità di incrementare le ore lavorative di tali dipendenti (penalizzati dalle vecchie 18 ore settimanali alle 14 previste) ponendole a carico dell’ente utilizzatore in virtù del servizio espletato dai medesimi, della professionalità acquisita dagli stessi, delle competenze maturate, dei servizi che vengono resi nei particolari settori, e garantiti alla cittadinanza, e pertanto – concludono i consiglieri firmatari dell’ordine del giorno urgente – riconoscendo ai medesimi un monte orario dignitoso».