Sconfitta Pd, Letta: «Giorno triste per Italia ed Europa. Congresso? Non mi ricandiderò»
Il segretario dem: «Ci spettano giorni duri. Ora andiamo all’opposizione che sarà dura e intransigente»
«Gli italiani hanno scelto, è stata una scelta chiara e netta: l’Italia avrà un governo di destra. È un giorno triste per l’Italia e per l’Europa, ci aspettano giorni duri». È il commento del segretario del Pd Enrico Letta in conferenza stampa dopo l’esito delle elezioni politiche 2022, annunciando che non si ricandiderà come segretario del Pd al prossimo Congresso. I dem hanno ottenuto il 18,96 per cento delle preferenze.
«Nei prossimi giorni riuniremo gli organi di partito, prenderemo le opportune decisioni per accelerare un percorso che porterà a un congresso di profonda riflessione su cosa vuole essere un nuovo Pd, all’altezza di una sfida epocale davanti a una destra con un mandato forte – ha affermato – Assicurerò in spirito di servizio la guida del Pd nelle prossime settimane, in vista di questo congresso a cui non mi ripresenterò candidato. Spetta ad una nuova generazione rilanciare il Pd nell’interesse dell’Italia e dell’Europa». [Continua in basso]
«Gli errori ci sono e ci sono stati, io faccio una scelta nell’interesse massimo di un partito che ha bisogno di avviare la costruzione della legislatura e convocare il Congresso- ha aggiunto – Credo sia meglio che sia io a convocarlo piuttosto che cominciare altre dinamiche che farebbero perdere tempo. È il mio gesto di amore verso il partito, la mia guida finirà appena il Congresso avrà individuato una nuova leadership». «Ci siamo battuti per evitare questo esito – ha detto ancora – Ora andiamo all’opposizione, che sarà dura e intransigente. Il Pd non permetterà che l’Italia esca dal cuore dell’Europa, che l’Italia si stacchi dai valori europei. Non permetteremo che l’Italia si stacchi dai valori della Costituzione».
Senza giri di parole, Letta ha rimarcato: «È un risultato insoddisfacente ma il Pd è il secondo partito del Paese, il secondo gruppo Parlamentare ed è la prima forza di opposizione nel Parlamento e nel Paese. Sono particolarmente amareggiato per il collegio di Emma Bonino, ha confermato che c’è stato un fuoco amico contro di noi, la candidatura di Calenda ha finito per aiutare il candidato di destra». «I numeri dimostrano che l’unico modo per battere la destra è fare il campo largo, non è stato possibile non per nostra volontà, si sono sfilati alcuni interlocutori», ha aggiunto ricordando che «se siamo arrivati al governo Meloni è per via del fatto che Conte ha fatto cadere il governo Draghi».
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