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“Progetto Vibo Valentia”, Enzo Romeo fa una precisa disamina sui problemi e le prospettive del capoluogo

Il presidente stila un primo bilancio della "fase di ascolto" degli incontri svolti nel Centro Studi e Ricerche. Il risultato offre uno spaccato denso di criticità della città e tanto altro

“Progetto Vibo Valentia”, Enzo Romeo fa una precisa disamina sui problemi e le prospettive del capoluogo
Veduta di Corso Umberto a Vibo e, nel riquadro, Enzo Romeo

“Ritengo già possibile esprimere un primo bilancio della “fase di ascolto”, a due mesi dalla nascita del Centro Studi e Ricerche “Progetto Vibo Valentia” che ho il piacere e l’onore di guidare: un risultato che offre uno spaccato denso dei problemi della città, le molte ombre che ne connotano la storia recente, eppure le tante prospettive, le concrete possibilità d’intervento, di recupero, di nuovo sviluppo. Quest’ultimo è l’aspetto più confortante che ho potuto cogliere tangibilmente in moltissimi e qualificati interventi: significa che un’intelligenza della città esiste, che non si deve cedere al disfattismo e che la critica, spesso e giustamente feroce, ha un contraltare, possiede soluzioni. Non tutto è perduto”. Così Enzo Romeo, presidente del Centro Studi e Ricerche “Progetto Vibo Valentia”. [Continua in basso]

“Sul nostro blog progetto vibo valentia. blog spot.com – prosegue Romeo – abbiamo già pubblicato l’esito di due intensi incontri sull’urbanistica e la pianificazione territoriale – Il disastro e il rimedio e i primi tratti del disegno; sulla viabilità che integri un vero piano dei parcheggi, anche con l’uso di sistemi multipiano, per far riemergere la bellezza e la fruibilità del centro storico; sul recupero di quest’ultimo come strumento di sviluppo delle politiche culturali per una città che possa tornare a essere attrattiva per il turismo congressuale e dei grandi eventi; l’esigenza di stabilire fin d’ora le nuove condizioni di accesso al presidio ospedaliero in corso di realizzazione; la prospettiva di una città che fondi parte della sua ripresa sulle vestigia antiche, con “Vibo Città di tutte le Epoche” che non è uno slogan vuoto ma una reale possibilità; un piano della ricettività alberghiera e dei servizi che abbiamo definito di “accoglienza e fruibilità della città”; un piano di rivoluzionaria incentivazione del commercio che faccia leva sui molti strumenti a disposizione dell’autorità comunale; un innovativo concetto di cura e accoglienza urbana fin qui trascurato; il problema sempre più evidente dello spopolamento al quale occorre porre rimedio; la riqualificazione di tutte le aree e di tutte le proprietà comunali; il tema della “città green” con un grande Piano per il verde pubblico e l’incentivazione del verde privato. E molto altro ancora”.

Una panoramica di Vibo Valentia

“Tutti temi che abbiamo affrontato avviando anche prime forme di collaborazione con l’ArcheoClub attraverso l’attiva e autorevole presenza dell’archeologa Anna Murmura – che si è soffermata tra l’altro sul tema assai significativo del parco archeologico come unica entità – e con la quasi omonima associazione “Progetto Valentia” guidata dal dottor Nicola Cortese che appoggiamo sull’idea della fusione dei comuni per la creazione di una “grande città” di quasi ottantamila abitanti. Anche se con fatica, stanno sorgendo all’interno del nostro Centro Studi i primi comitati: entità autonome che affrontano specifici temi e criticità, proponendo relative soluzioni. Tra i primi, quello denominato “La città e l’arte contemporanea” animato da Raffaella Cosentino. Nel frattempo, – ha spiegato ancora il presidente – puntiamo a concentrare l’attenzione, anche a seguito di prime consultazioni tra i partecipanti al nostro gruppo “social” divenuto in poche settimane un punto di riferimento, con già 1000 iscritti circa, a conferma dell’intuizione di rendere partecipe la città anche attraverso le cosiddette piazze virtuali, su nuovi comitati che contiamo di vedere nascere prossimamente: Università a Vibo Valentia; formazione, nuove professioni e antichi mestieri; fondi europei, Pnrr, Porto e sviluppo unitario della città, Vibo città solidale, città verde e a zero consumo di suolo; Vibo città di tutte le epoche, attrattori culturali, eventi periodici e turismo congressuale, quartieri uniti di Vibo Valentia, zone industriali e siti dismessi”.

“Si afferma così una visione organica, complessiva della città: una questione come quella dell’unità della città vissuta come un corpo unico non può prescindere da un errore che fin qui è stato determinato quando i “quartieri” sono stati considerati parti separate rispetto al “centro”: questo modello non solo non ha prodotto effetti sulla qualità degli insediamenti urbani ma ha determinato una “forma mentis” fallace sui destini delle comunità cittadine. Il destino di Vibo è nell’insieme: il destino della città alta non si può distinguere da quello della “marina” e del porto. Seguiranno a breve altri incontri di approfondimento, – ha concluso Enzo Romeo – in un fitto calendario che deve condurci fino alla conclusione dell’anno e soprattutto a non tralasciare nessun aspetto che riguardi la “Nuova Vibo Valentia”, una città della quale tutti noi cittadini potremo tornare a sentirci orgogliosi”.

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