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Dimissioni del sindaco di Cessaniti, il consigliere Valenti: «Stagione infausta e superato il limite della decenza»

Intervento del capogruppo di minoranza dopo che il primo cittadino Francesco Mazzeo ha deciso di "gettare la spugna" a seguito di alcune nostre inchieste rispetto a quanto emerge sulla sua amministrazione dall'indagine antimafia Maestrale-Carthago

Dimissioni del sindaco di Cessaniti, il consigliere Valenti: «Stagione infausta e superato il limite della decenza»
Il Comune di Cessaniti
Francesco Mazzeo

Ha innescato un vero “terremoto”, il passo indietro del sindaco di Cessaniti, Francesco Mazzeo, che ha annunciato nei giorni scorsi le dimissioni dalla carica di primo cittadino dop una lunga riflessione a seguito di alcune articoli pubblicati in esclusiva dalla nostra testata in ordine a paventate infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale per come emerse dall’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata “Maestrale-Carthago”. Sul caso interviene ora Pasquale Valenti, capogruppo di minoranza della lista “Cessaniti costruttiva”: «È veramente triste e penoso leggere il post con il quale il primo cittadino annuncia le dimissioni e ci domandiamo se è davvero convinto della rappresentazione della realtà che con le sue dichiarazioni mistificatorie tenderebbe ad accreditare, in questo caso mostrando veramente poco o nessun rispetto per la comunità che ha avuto la ventura di amministrare». A giudizio di Valenti, le affermazioni del sindaco Mazzeo «non hanno nulla a che vedere con il tanto declamato senso di responsabilità verso i cittadini, i quali certamente non meritavano e non meritano di vedere la loro comunità colpita da questa triste vicenda che proietta un’immagine opaca e buia della tanto decantata attività amministrativa». L’esponente dell’opposizione consiliare sottolinea quindi di voler sospendere «il giudizio su quanto gli inquirenti stanno portando avanti sia sotto il profilo giudiziario che amministrativo in attesa degli eventuali provvedimenti. Ma non possiamo sottrarci dall’obbligo di stigmatizzare fin da subito quanto dichiarato dal sindaco dimissionario, ampiamente smentito da quanto emerso in questi ultimi mesi sulla stampa che squarcia il velo su una delle stagioni amministrative più infauste della storia di Cessaniti, altro che modello da imitare e vorremmo dire al sindaco dimissionario  che certamente il segno lo lascerà. Il problema però sarà capire se sarà quello del  marchio a fuoco, ovvero dell’onta dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni o altro. Per questo riteniamo che queste dimissioni, peraltro molto tardive, assomigliano al gioco delle tre carte, ma i cittadini – seppure silenziosi- non ci cascheranno». Il capogruppo di “Cessaniti costruttiva” rincara la dose: «Vorremmo inoltre chiedere al sindaco cosa avrebbe prodotto tutta questa sua lunga e meritevole attività amministrativa e soprattutto se è in grado di indicare almeno un’opera degna di essere menzionata e, quindi, di essere ricordata per ogni centro abitato perché, per quanti sforzi facciamo, non ce ne viene in mente nessuna. Ci auguriamo che il primo cittadino Mazzeo non voglia farci passare come modello “il suo modus operandi” con riferimento alla sua Giunta peraltro anonima e, soprattutto, anomala per il fatto che a nessuno dei componenti sono state mai conferite le deleghe, rappresentando così quasi una novità assoluta nel panorama amministrativo, oltre che non aver avuto mai all’interno della stessa una rappresentanza femminile». Tirando le conclusioni, Valenti chiosa: «La verità è che, seppur legittimo, sebbene assolutamente non condivisibile esaltare il proprio operato perché nel suo caso equivale a vendere fumo a basso costo, qui si è superato il limite della decenza perché a fronte di fatti conclamati che indignano la comunità intera, se proprio non si vogliono o non si possono dare spiegazioni esaustive, allora il silenzio sarebbe stato più dignitoso perché non ci si può inerpicare sugli specchi o lanciarsi in acrobazie verbali con il solo intento di alzare una cortina fumogena sperando che i cittadini siano così sprovveduti da mandare giù ancora una volta questa falsa e indecorosa rappresentazione della realtà. Un grande Presidente diceva che si può prendere in giro una volta molte persone o più volte la stessa persona, ma mai più volte molte persone».

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