Regolamento Operativo a Joppolo, Ventrice: «Azione per coprire le pecche della giunta Dato»
Il consigliere comunale commenta l'approvazione dello strumento e osserva un «totale disinteressamento degli uffici e dell’organo esecutivo riguardo ad uno sviluppo urbanistico compatibile e razionale del territorio»
“Bisogna premettere che la discussione riguardo l’argomento in questione nasce dalla profonda noncuranza dimostrata dall’amministrazione comunale, a fronte di una circolare di sollecito della Regione Calabria emanata il 27 marzo scorso. Ben 8 mesi fa. Si conoscevano i termini ultimi per l’approvazione dello strumento urbanistico comunale ma niente si è fatto o si è voluto fare e la proposta all’ultimo Consiglio comunale di adesione alla procedura prevista dall’art. 27 ter della Legge Urbanistica Regionale n. 19/2002 non è altro che il tentativo di prendere tempo di fronte all’eventuale azione sostitutiva, mediante commissariamento, messa in campo dalla Regione”. Ad affermarlo è il consigliere comunale di Joppolo, Guido Ventrice. “Si procede, quindi, in tale senso unicamente a scapito della realtà joppolese che paga il prezzo della dormienza, affrontando un esborso economico per la redazione dell’eventuale Regolamento Operativo e, in termini di programmazione urbanistica, non se ne trarrà alcun beneficio, anzi. Il Regolamento Operativo che si andrà a confezionare non potrà mai adattarsi alle reali esigenze del nostro territorio per una serie di motivi concreti ed attuali. Verranno fatte salve unicamente le zone B, vista l’inesistenza nel PRG delle zone A, con relative sottozone che, in questi 20 anni, hanno subito una profonda trasformazione urbanistica, talvolta eccessiva, riprogrammando un quadro che non rispecchia in alcun modo le reali condizioni del territorio. Ricordiamo che il Piano Regolatore vigente è anagraficamente superato sia per le trasformazioni territoriali sia per il sopraggiungere di nuove normative più restrittive che riguardano non solo la tutela delle aree interessate ma, cosa importante, la tutela della persona e dell’incolumità pubblica”. Per il consigliere “non è da trascurare neppure la questione delle aree percorse dal fuoco che negli ultimi anni hanno interessato varie zone del nostro territorio ricomprese, per la maggiore, in quelle aree che saranno oggetto del Regolamento Operativo. Manca, a tal proposito, l’aggiornamento del c.d. Catasto Incendi, nonostante i solleciti pervenuti dalla Regione Calabria”.
“Stesse criticità – prosegue Ventrice – vengono intraviste nelle attuali aree D, quelle destinante agli insediamenti artigianali e piccolo industriali che oggi, invece, sono riscontrabili come ampiamente urbanizzate con destinazione totalmente difforme a quella in previsione. Inutile parlare, poi, delle aree F, destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale, indicate a macchia di leopardo nelle cartografie esistenti, senza tenere conto di vincoli, inibizioni o, in generale, delle aree sottoposte a tutela.
Tutte le aree precedentemente richiamate, salvaguardate da un possibile Regolamento Operativo, evidenziano, tramite un raffronto tra cartografie del Prg e realtà dei territori, un drammatico diseallineamento tra ciò che costituisce l’oggettività joppolese e quanto, invece, previsto nelle norme del Piano Regolatore stesso. Già all’epoca dell’approvazione, avvenuta da parte del C.C. a meno di due settimane dalla nascita della L.U.R. , il Piano Urbanistico oggi vigente, risultava obsoleto e non tendente al reale sviluppo dei territori in considerazione della morfologia e delle vocazioni delle nostre aree. Le prescrizioni che si andranno a salvaguardare interesseranno, quindi, realtà che non hanno più nulla da offrire e che risultano ampiamente trasformate, trascurando, invece, quelle porzioni di territorio ad assoluta vocazione turistica e agricola presenti a Joppolo e nelle sue frazioni. Queste ultime aree sono e saranno, quindi, nuovamente trascurate. Non è neanche riscontrabile nell’attuale Prg nessun Piano per l’edilizia sociale. L’inadeguatezza del vecchio Prg può essere rappresentata, anche, dal fatto che negli ultimi anni siano risicati i rilasci di Permessi di Costruire. Ciò a riprova di un inesistente margine di manovra, con le condizioni attuali, per la gente comune ma anche per operatori turistici, piccoli imprenditori e professionisti. A fronte della situazione descritta non so e non oso immaginare come il tecnico comunale possa rilasciare i prescritti pareri in ordine alla compatibilità con le reali condizioni territoriali e alla sicurezza idrogeomorfologica e di protezione civile e di difesa del suolo, in coerenza con il quadro normativo nazionale e regionale in vigore. A tal proposito va ricordato come molte delle zone interessate dagli eventi alluvionali degli scorsi anni siano ricomprese nelle aree di odierno interesse, futuro oggetto del Regolamento Operativo”. Il consigliere conclude quindi che “l’approvazione del Regolamento Operativo è unicamente per coprire le pecche di un’amministrazione inerte, solo per non incorrere nel potere sostitutivo regionale e nella conseguente nomina di un commissario ad acta. Opzione, questa, portata da un totale disinteressamento degli uffici e dell’organo esecutivo riguardo ad uno sviluppo urbanistico compatibile e razionale del territorio a dimostrazione che l’urbanistica, come tante altre attività in questo Comune, è una attività considerata marginale”.
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