domenica,Maggio 5 2024

Coronavirus e ordinanza della Santelli, pronta la diffida del Governo

La presidente della Regione Calabria non fa marcia indietro ed il ministro Boccia decide di impugnare la decisione. Scontro senza precedenti sui rispettivi poteri mentre nel Vibonese condividono apertamente la riapertura solo due sindaci

Coronavirus e ordinanza della Santelli, pronta la diffida del Governo

Tutto pronto da parte del Governo per la diffida nei confronti della Regione Calabria che, scaduta la mezzanotte, non ha ritirato l’ordinanza della presidente della giunta regionale, Jole Santelli, che ha anticipato l’apertura dei mercati (anche ambulanti), dei fiorai, dei bar, delle pasticcerie, dei ristoranti, delle pizzerie e degli agriturismi con tavoli all’aperto. L’ordinanza della Santelli verrà impugnata. Ad annunciarlo è il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia. Mi dispiace, ma la fuga in avanti della Calabria – ha dichiarato il ministro – non aiuta nessuno e mette a rischio la salute dei calabresi. Per i bar e i ristoranti torneremo ad andarci in sicurezza e con regole nuove”. Al momento, in base al calendario fissato dal Governo,  tale riapertura è prevista per giorno 1 giugno anche per le regioni, come la Calabria, che registrano meno contagi da coronavirus rispetto al resto d’Italia. Il ministro Boccia ha però annunciato che il Governo valuterà aperture differenziate per Regione a partire dal 18 maggio, sulla base dei dati del contagio che emergeranno dopo il 4 maggio.

Il ministro ha anche sottolineato che il 95% delle ordinanze regionali è compatibile con il Dpcm del presidente Giuseppe Conte, mentre il restante 5% necessita di modifiche che verranno fatte entro domenica in base a un confronto costante con il Governo ed ai chiarimenti previsti nelle Faq di Palazzo Chigi. Boccia ha anche riconosciuto l’impegno delle Regioni a procedere in maniera unitaria, in modo da avviare la “Fase 2” in piena collaborazione fra Stato e Regioni senza arrivare a controproducenti rotture. Per la Calabria – che non ha invece inteso fare nessun passo indietro rispetto all’ordinanza della Santelli – è pronta la diffida. [Continua]

Maria Limardo e Jole Santelli

Cos’è la diffida. E’ il primo passo che precede l’impugnativa dell’ordinanza della Regione. Si tratta di una lettera con cui si invita la presidente della giunta regionale calabrese, Jole Santelli, a rimuovere le parti incoerenti dell’ordinanza rispetto al Dpcm varato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Se le modifiche non verranno apportate, il Governo avrà due strade: o presentare un ricorso al Tar contro l’ordinanza oppure rivolgersi alla Corte Costituzionale e sollevare un conflitto di competenze fra Governo e Regione. I tempi per entrambe le soluzioni sono abbastanza lunghi (almeno due settimane), rispetto ad un’ordinanza che è già in vigore dalla mezzanotte di ieri. Naturalmente, in vigore solo nei Comuni calabresi che non hanno deciso di opporsi a loro volta con ordinanze dei rispettivi sindaci. Nel Vibonese sinora a condividere apertamente l’ordinanza della Santelli ci sono solo il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo (che però ha già invitato i locali aperti a richiudere poichè non avrebbero rispettato le prescrizioni) e quello di Tropea, Giovanni Macrì, che con la presidente della Regione Calabria condividono l’appartenenza allo stesso partito politico: Forza Italia.

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