martedì,Maggio 14 2024

Short list, lo scontro arriva in Commissione: scintille in aula

Gli animi si surriscaldano sul nome dell’avvocato Nicola Lo Torto con lo scontro tra Pisani e Lombardo. Richiesta di nuovi atti da Miceli e Scrugli, il presidente Comito chiama la Teti a riferire

Short list, lo scontro arriva in Commissione: scintille in aula
I consiglieri Marco Miceli e Lorenza Scrugli

Sfocia inevitabilmente in polemica la seduta della Quinta commissione consiliare incentrata sugli incarichi professionali affidati dal Comune di Vibo Valentia, nel settore della programmazione dei fondi regionali ed europei, attraverso il ricorso ad una short list frutto di una procedura finita più volte nel mirino dei gruppi d’opposizione. Vicenda, di cui questa testata si è più volte occupata, che ha registrato la revisione del bando in corso d’opera. In particolare rispetto ai requisiti di accesso dei candidati.

Ora che la procedura è giunta al termine, con l’individuazione delle tre figure destinatarie dell’incarico in vigore fino al 30 giugno (a valere su un fondo complessivo di circa 28mila euro), le opposizioni sono tornate all’attacco in aula chiedendo chiarimenti sugli atti e sulle discrasie che hanno caratterizzato il procedimento. Non è mancato neppure un faccia a faccia polemico tra il consigliere del Movimento cinque stelle Silvio Pisani e il consigliere di maggioranza della lista Forza Porto Santa Venere Lorenzo Lombardo, innescato dal riferimento del primo ad uno dei vincitori della selezione: l’avvocato Nicola Lo Torto, già candidato a sostegno del sindaco Limardo alle ultime comunali.  

Era stato il presidente di commissione Pietro Comito, introducendo i lavori, a ricostruire le vicissitudini del bando. Quindi i consiglieri Marco Miceli (Vibo democratica) e Lorenza Scrugli (Vibo da vivere), già promotori di un’interrogazione sul punto, hanno focalizzato l’attenzione sui «motivi di non conformità, rispetto ai quali sono stati chiesti chiarimenti ad oggi mai pervenuti».

Per la Scrugli vi è un vizio di fondo, dovuto al fatto che «la conferenza dei sindaci del distretto non ha mai evidenziato la volontà di creare una short list. Le maggiori incongruenze – ha spiegato ripercorrendo le tappe della vicenda – si trovano negli atti redatti dalla dirigente (Adriana Teti, ndr) e nella revisione dei termini di partecipazione che hanno aperto il bando anche a chi aveva un’esperienza inferiore ai sei anni».

Da qui una nuova richiesta di atti e, in particolare, della scheda con la quale si autorizza il Comune all’utilizzo del fondo di 28mila euro per prestazioni di consulenza fornite da professionisti esterni;  del verbale che ha deliberato l’approvazione della short-list, del verbale che ha deliberato l’individuazione e l’attribuzione degli incarichi ai tre professionisti scelti; dei criteri di valutazione e di selezione adottati che hanno portato alla scelta dei tre professionisti; di tutti i curricula e i titoli presentati, comprovanti l’esperienza nel campo da ogni singolo professionista; della determina di nomina dei componenti della commissione per la valutazione dei curricula e dei titoli.

Ad affondare il coltello il consigliere Pisani collegato da remoto: «Si tratta di selezioni che andrebbero fatte per concorso vista l’importanza e sono procedure che meriterebbero di essere attenzionate dalla Guardia di finanza, io ci andrei domani. Uno dei vincitori, Lo Torto – ha detto -, era candidato nella lista della Limardo alle ultime elezioni. Bisogna finirla di agire in questo modo in questo Comune. Questa vicenda è da denuncia».

Dai banchi della maggioranza è stato Lombardo a prendere le difese dell’operato degli uffici e della maggioranza. «C’è un pregiudizio sull’attività della pubblica amministrazione ma è inaccettabile l’atteggiamento del consigliere Pisani che lede l’immagine di un professionista. Non è possibile che una persona, sol perché si candida alle elezioni, non deve poi avere altri incarichi in vita sua. Sono accuse volgari da restituire al mittente».

Infine la determinazione del presidente Comito: «Viste le perplessità emerse, chiederemo alla dirigente Teti di riferire in aula. Per il resto – ha concluso – è un diritto legittimo partecipare a bandi pubblici anche per chi si è candidato in passato».

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