Vibo, consegnate 3 nuove ambulanze. Intanto nel Piano attività l’Asp punta a potenziare i servizi anche per Tropea e Serra
Nel documento programmatico, la commissione alla guida dell’ente mira a dare risposte alle richieste della comunità. Tra le iniziative: il triage bifasico, il potenziamento dell’osservazione breve-intensiva e il ruolo dei volontari nell’accoglienza di utenti e familiari
Nella mattinata di ieri sono state consegnate all’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia tre nuove ambulanze che vanno a rinvigorire il parco mezzi a disposizione dell’emergenza-urgenza. Proprio nelle scorse ore, l’azienda ha provveduto ad adottare il Piano annuale delle attività, inteso come uno strumento di programmazione di iniziative e azioni riferite a obiettivi di salute che tiene conto dei contesti esistenti, delle risorse disponibili e delle aree a maggiore necessità di intervento o in maggiore sofferenza. Il territorio di competenza dell’Asp vibonese è ampio. Si estende infatti su una superficie di 1.139,47 chilometri quadrati e comprende 50 comuni. L’assetto geomorfologico vede la coesistenza di aree montane, collinari, costiere e marine. La popolazione residente è pari a 150.564 abitanti. Da qui l’esigenza di programmare al fine di garantire servizi adeguati alle richieste dell’utenza.
Le principali aree di intervento
L’ente guidato dalla commissione straordinaria composta da Vittorio Piscitelli, Gandolfo Miserendino e Gianluca Orlando, ha individuato tre principali aree di intervento come si evince dal Piano annuale: Area ospedaliera, aree della prevenzione, area veterinaria, area territoriale distrettuale e area aziendale di supporto amministrativo. Per quanto concerne il primo punto, l’attenzione viene focalizzata sulle prestazioni sanitarie di diagnosi e cura, sulle attività ambulatoriali ma anche su area diagnostica, salute mentale, farmaceutica e ovviamente emergenza/urgenza.
Per l’unità operativa di Medicina-chirurgia accettazione e urgenza si prevede per esempio l’attivazione del triage bifasico con due infermieri in servizio (il primo per una prima valutazione e definizione priorità, il secondo per avviare il giusto percorso assistenziale), il potenziamento dell’osservazione breve‐intensiva, con letti e personale dedicato per una degenza breve, fino a 24‐30 ore, che consenta di dimettere i pazienti in sicurezza dopo una prima fase di cura oppure di avviare percorsi di assistenza per i pazienti fragili o con problematiche sociali.
Oltre alla promozione di percorsi formativi per il personale, si punta a iniziative per il miglioramento della informazione e dell’accoglienza agli utenti e familiari anche con l’ausilio di personale delle associazioni di volontariato. Per il Suem, tra i punti più importanti, la definizione dei percorsi clinico‐assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza e di cura, la gestione dei trattamenti polifarmacologici e il consolidamento delle competenze del personale. Mentre per la Cardiologia si prevede l’attivazione di ambulatori dedicati, per l’unità operativa Anestesia e Rianimazione tra gli obiettivi prioritari e urgenti vi è l’esigenza di continuare a elevare gli standard d’assistenza e di sicurezza a livello del contesto del servizio e nella struttura.
I presidi di Tropea e Serra San Bruno
Per l’ospedale di Tropea, nel Piano vergato dall’Asp, si prevede l’incremento delle attività ambulatoriali già presenti e il ripristino dell’ambulatorio di Diabetologia con aumento delle prestazioni ad oggi disponibili. Per il nosocomio di Serra, oltre a garantire una degenza che rispetti gli standard, si punterà a continuare ad accogliere i pazienti provenienti sia dai presidi aziendali sia dalle Asp limitrofe, mantenere l’alta occupazione dei posti letto, ridurre i ricoveri impropri mediante una stretta collaborazione con il Pronto Soccorso e con la medicina del territorio, mantenere l’attività ambulatoriale esterna per ridurre le liste di attesa.