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Sanità, beffa per 5 comuni del Vibonese: il 31 dicembre potrebbero già chiudere le nuove postazioni di emergenza territoriale aperte a luglio

Istituite a suo tempo da Battistini in attesa che si completasse la procedura di affidamento regionale. Ma ora è tutto bloccato e i presidi sono in scadenza a Pizzo, Vibo Marina, Filadelfia, Nicotera e Mongiana. I sindaci scrivono ai commissari: «Servizio importantissimo, non va interrotto»

Sanità, beffa per 5 comuni del Vibonese: il 31 dicembre potrebbero già chiudere le nuove postazioni di emergenza territoriale aperte a luglio

C’è seria preoccupazione tra le fasce tricolori vibonesi. Dopo aver assaporato l’ebbrezza di avere servizi di prima emergenza direttamente sotto casa, il timore adesso è di saggiare anche l’amara delusione di vederseli sottratti a causa dell’immobilismo e della pioggia di ricorsi che si è abbattuta sulla manifestazione di interesse indetta dall’Asp di Cosenza per l’assegnazione delle postazioni territoriali di emergenza alle associazioni del terzo settore.

Lo scorso giugno, infatti, l’azienda sanitaria bruzia – delegata da Azienda Zero – ha avviato una procedura per individuare associazioni di volontariato cui affidare la gestione di postazioni territoriali di emergenza aggiuntive rispetto a quelle già esistenti. Ad oggi, tuttavia, l’istruttoria non solo non è stata completata ma gli enti del terzo settore, attraverso la notifica di più ricorsi, hanno richiesto la revoca in autotutela dell’intera procedura.

Ne è scaturita una paralisi ma con ripercussioni anche ad altre latitudini. In attesa, infatti, che l’Asp di Cosenza completasse l’iter di affidamento delle postazioni, l’ex commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Antonio Battistini, ha bruciato le tappe procedendo con un avviso autonomo e per la durata di sei mesi che ha portato, in anticipo sui tempi, all’istituzione di cinque nuove postazioni di emergenza nella provincia vibonese.

A partire dal primo luglio hanno così debuttato sul territorio le postazioni cosiddette Victor, gestite con mezzi e personale delle associazioni del terzo settore ma aggiuntive rispetto a quelle già esistenti localizzate a Serra San Bruno, Soriano Calabro, le due nella città di Vibo Valentia, a Pizzo e a Tropea.

Un’ambulanza dotata di autista e soccorritore per il trasferimento dei pazienti verso l’ospedale di Vibo Valentia o altri centri ospedalieri ha fatto così la sua comparsa a Filadelfia, a Vibo Marina, a Nicotera, a Mongiana oltre ad una postazione aggiuntiva a Pizzo. Cinque complessivamente per la presa in carico di codici meno gravi o per il trasporto verso i presidi ospedalieri.

L’intenzione era, appunto, quella di iniziare ad erogare il servizio sul territorio in attesa del completamento della procedura regionale – gestita dall’Asp di Cosenza – che avrebbe poi dovuto affidare le postazioni agli enti titolari. Ma l’iter è sprofondato nelle sabbie mobili burocratiche mentre le assegnazioni compiute autonomamente dall’Asp di Vibo Valentia si avvicinano inesorabilmente a scadenza.

Il termine dell’avviso era fissato in sei mesi, il 31 dicembre le postazioni Victor nei cinque comuni del vibonese potrebbero scomparire lasciando l’amaro in bocca ai primi cittadini. Che per ora si sono limitati – e non solo quelli direttamente interessati dal servizio ma anche i limitrofi – a scrivere alla terna prefettizia per chiedere una proroga o un rinnovo dell’affidamento.

Ai commissari che oggi guidano l’Asp vibonese, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, hanno affidato la richiesta di dare continuità ad un servizio considerato importantissimo sul territorio. Assistenza sanitaria laddove prima non c’era, una beffa averlo assaporato solo per sei mesi.

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