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Mamma in coma dopo il parto si risveglia a distanza di due mesi e abbraccia per la prima volta la sua bambina

È successo a Cosenza dove la giovane aveva subito un grave danno neurologico al termine della gravidanza. Ora il duro percorso riabilitativo. La psicologa e psicoterapeuta Carmelina Magarò: «Un traguardo inseguito con determinazione»

Mamma in coma dopo il parto si risveglia a distanza di due mesi e abbraccia per la prima volta la sua bambina

Due mesi di coma post-partum si sono finalmente dissolti in un commovente abbraccio, che ha sciolto e lenito ogni dolore. Questo è quanto accaduto agli Ospedali Riuniti di Cosenza iGreco, sede operativa Madonna della Catena, dove una giovane mamma, ricoverata in fase di riabilitazione dopo un grave problema neurologico riscontrato successivamente la nascita della propria bambina, ha finalmente potuto stringere tra le braccia la sua creatura. La gioia di quel momento tanto atteso si era trasformata in apprensione a causa del rovescio della medaglia, ma la storia ha avuto un lieto fine.

La dottoressa Carmelina Magarò, psicologa e psicoterapeuta degli Ospedali Riuniti iGreco, ha sottolineato: «La nascita di una nuova vita è uno dei momenti più belli e magici che si possano immaginare. Sono momenti dominati dai pianti del bambino, dalla mancanza di sonno e molto altro, ma sempre contornati da grande felicità. Accade però che, dopo il parto, una mamma possa subire un grave danno neurologico. I medici comunicano che è in coma. Una mamma e una bambina alle quali è impedito di vivere insieme. Ma niente è perduto. La famiglia è presente, ci crede, prega e spera che si possa svegliare e riabbracciare la sua piccola».

Una forte preghiera che è stata ascoltata. La giovane, dopo aver riaperto gli occhi, ritrovato la sua bambina e abbracciato i suoi familiari, ha iniziato il grande e faticoso percorso di recupero. Ce l’ha messa tutta per ritornare in forze e poter stringere fra le proprie braccia la sua piccolina che l’attendeva. «Le lacrime di quel momento, hanno preso il sopravvento e l’emozione di tutti è stata contagiosa quando la dolce paziente è riuscita a raggiungere il traguardo, inseguito con tanta determinazione. La riabilitazione è anche questo», ha concluso poi la dottoressa Magarò.

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