Diocesi Mileto, giubileo e dimissioni del vescovo Renzo: «Distacco sofferto»
In suo onore un concerto e una messa. Il saluto di monsignor Oliva e le parole d’affetto del vescovo dimissionario ai “suoi” sacerdoti: «Vogliatevi bene!»
È stata una due giorni intensa, quella vissuta dal vescovo emerito della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo. Dopo aver partecipando al concerto di musica sacra, proposto nella basilica cattedrale in suo onore dal coro “Mater Jubilei” del Cantiere musicale internazionale, il giorno dopo nella stessa chiesa madre della diocesi il presule ha presieduto una toccante celebrazione eucaristica. Alla base di entrambi gli appuntamenti, i 50 anni di sacerdozio dello stesso monsignor Renzo, dimessosi un anno prima del termine naturale del suo mandato, ufficialmente per motivi di salute. La messa solenne è iniziata con un saluto di ringraziamento, che l’amministratore apostolico, monsignor Francesco Oliva, ha voluto rivolgere al vescovo emerito per il suo lungo apostolato. «In tutti questi anni di sacerdozio – ha affermato il vescovo di Locri-Gerace – non ti è mancato il coraggio nell’affrontare le situazioni più contorte e manifestare che nel tuo agire c’era la pienezza di una donazione senza riserve! Con semplicità ed umiltà hai saputo compiere un gesto degno di apprezzamento ecclesiale, ritenendo opportuno per motivi di salute rinunciare all’ufficio di Pastore prima del raggiungimento dell’età canonica dei 75 anni. Per questo i fedeli, soprattutto quelli che ti hanno voluto più bene, superato il primo momento d’incomprensione, hanno voluto, in un modo o in un altro, manifestarti affetto e vicinanza. Hai saputo congedarti, dimostrando di essere libero da ogni desiderio di potere e dalla pretesa di sentirti indispensabile. Grazie per questo.
Certo – ha aggiunto – è facile pensare che c’erano tante opere da compiere, progetti iniziati e non ancora compiuti. Sono progetti presenti nella mente del Signore, che al momento opportuno troveranno realizzazione. Uno certamente ti stava a cuore: la canonizzazione del Venerabile don Francesco Mottola, un sacerdote che più volte hai indicato a modello per i sacerdoti e che ha ispirato la tua azione episcopale. Questa chiesa, grazie anche alle tue preghiere e fatiche, vedrà presto elevato agli onori dell’altare questo sacerdote che invitava ad essere “certosini della strada”». Infine, le tante iniziative portate avanti da monsignor Renzo «nei 14 anni vissuti da vescovo di questa Chiesa». Tra queste, «l’avvio del processo all’avvio di beatificazione di Mamma Natuzza Evolo».
Le parole dell’amministratore apostolico hanno profondamente colpito il presule di Campana, il quale nella sua omelia ha voluto prima di tutto ringraziare «il Signore per il dono del sacerdozio che mi ha fatto. Questo mi dà immenso conforto – ha affermato – e nel contempo fa crescere in me la commozione. Mai avrei pensato di vivere il mio 50esimo di sacerdozio tra voi e con voi. Nel 1996 ho ricordato il 25esimo anniversario di sacerdozio a pochi mesi dalla morte di mia madre, oggi ricordo il 50esimo con una separazione altrettanto sofferta e improvvisa, quella da voi come vescovo e pastore. Vi chiedo perdono per l’emozione che non mi aiuta ad esprimere serenamente i sentimenti e la gratitudine per quello che in questi anni ho ricevuto da tutti voi, anche da quelli che non sempre hanno saputo vedere in me un padre premuroso. Riconosco i miei limiti, ma vi assicuro che tutti siete stati e rimanete nel mio cuore. Voglio solo dirvi che, malgrado le apparenze, vi ho voluto bene anche oltre quello che si poteva immaginare». Nessuna vena polemica, dunque, da parte di monsignor Renzo. Nessun riferimento ad eventuali fattori esterni e interni alla Chiesa che lo avrebbero portato a dimettersi. Al contrario, da buon padre di famiglia solo sentimenti di affetto e l’invito ai “suoi” sacerdoti «a volersi bene e a remare tutti uniti con il vescovo che verrà», nella piena convinzione «che la chiave di tutto è il perdono reciproco senza riserve.
Quindi, il lungo elenco delle persone da ringraziare, in primis «i confratelli vescovi per la vicinanza espressami nelle settimane passate e per la loro presenza stasera qui in questo momento particolare della mia vita». Alla messa per Giubileo sacerdotale di monsignor Renzo hanno preso parte molti componenti del clero e diverse autorità civili e militari, tra cui il vice prefetto di Vibo Valentia Eugenio Pitaro, i sindaci di Mileto e Vibo Valentia Salvatore Fortunato Giordano e Maria Limardo, il vescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova Fortunato Morrone, il vescovo emerito della diocesi di Lamezia Terme Vincenzo Rimedio e monsignor Pino Varrà, in rappresentanza di monsignor Francesco Milito, vescovo della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi che, tuttavia, il giorno prima aveva partecipato al concerto. Ad inizio funzione, a nome della comunità monsignor Oliva aveva donato a monsignor Renzo una statua in bronzo della Madonna con Bambino, opera dell’artista Michele Zappino. Il vescovo emerito, dal canto suo, in conclusione ha annunciato tra gli applausi del gran numero di fedeli presenti l’intenzione di lasciare alla Madonna di Romania, patrona di Tropea, l’anello episcopale offertogli al momento del suo ingresso in diocesi.