giovedì,Aprile 25 2024

L’entroterra vibonese fra spopolamento e una viabilità che frena ogni sviluppo, il “caso” di Cessaniti

FOTO | L’allarme del sindaco Mazzeo: «I piccoli centri stanno scomparendo. Arterie impraticabili e servizi inesistenti spingono i più giovani ad una continua fuga». Ecco le condizioni stradali nelle frazioni di San Marco e San Cono ed i collegamenti con le frazioni di Briatico

L’entroterra vibonese fra spopolamento e una viabilità che frena ogni sviluppo, il “caso” di Cessaniti
Strada San Cono-Potenzoni

Il lento declino dei paesini con i loro servizi quasi inesistenti, l’impercettibile ricambio generazionale, il lavoro che latita e i giovani costretti alla fuga. Tanti piccoli centri del Vibonese si trovano in condizioni di estrema sofferenza registrando immobili chiusi, campagne abbandonate e una viabilità fatiscente fra le principali cause dell’isolamento.
È il caso di San Cono e San Marco, frazioni di Cessaniti, le cui arterie di collegamento con Potenzoni, ma anche quelle verso Mesiano e Briatico, sono caratterizzate da voragini e carreggiate a tratti prive di manto stradale e dove a dominare sono terra e detriti. [Continua in basso]

San Cono e San Marco isolate

In quelli che dovrebbero essere canali di scolo regnano sporcizia e sterpaglie. Sia la località Castagnara che il tratto fra San Cono e Potenzoni rappresentano l’esempio ed i simboli di un isolamento che va avanti ormai da anni. I due paesi sono tagliati fuori dal mondo, tanto che molti degli esercizi commerciali esistenti sono stati chiusi. Resistono una manciata di abitazioni e una comunità che chiede, ancora una volta, di essere ascoltata dalle istituzioni. Anni addietro, la rabbia dei residenti nei riguardi delle pessime condizioni stradali era sfociata anche nella simbolica protesta della consegna delle tessere elettorali alla Prefettura di Vibo Valentia. Avevano fatto seguito numerosi appelli ma, tranne qualche sopralluogo o intervento tampone, la strada provinciale che collega le due località con la frazione di Briatico non ha mai registrato quella manutenzione necessaria, quel restyling urgente per garantire la sicurezza degli automobilisti ma anche ai mezzi di soccorso ed alle forze dell’ordine.

L’arteria, insieme alla provinciale per Briatico e a quella per Mesiano, continua così a sprofondare sotto il “peso” degli interventi mancati, in balia del tempo e di un dissesto idrogeologico senza freni: «Sembrano strade di campagna – afferma il sindaco Francesco Mazzeo – delle vere e proprie mulattiere. Qualche turista durante la bella stagione s’è pure perso. I navigatori indicano le strade come provinciali, perché effettivamente lo sono. Ma quando il villeggiante di turno si trova a percorrerle è costretto a tornare indietro. Neanche le interpoderali sono generalmente così malridotte. Nelle scorse settimane il tema viabilità è stato affrontato con il presidente della Provincia, Corrado L’Andolina, che conosce benissimo lo stato in cui versano i collegamenti tra Cessaniti e Briatico. Un confronto schietto, alla luce delle difficoltà economiche in cui versa l’ente intermedio. C’è attenzione e questo è già un segnale positivo». Le criticità sono sotto gli occhi di tutti da ormai tanto tempo: «Ora puntiamo ad avere un sopralluogo da parte dei tecnici della Provincia, ci auguriamo si facciano tutte le verifiche necessarie per procedere con l’iter di manutenzione. Restiamo fiduciosi ma anche vigili. Le nostre frazioni meritano più attenzione. È importante – sottolinea ancora Mazzeo – che i cittadini comprendano che l’impegno e la volontà non mancano. Raccogliamo anche le critiche, è giusto così». [Continua in basso]

Fuga dai paesi

Interventi non più procrastinabili per consentire ai piccoli paesi di risollevarsi. «Per la prima volta, nel 2022, Cessaniti ha registrato la presenza di soli tremila abitanti nel comprensorio comunale. Un problema che riguarda anche paesi come Mantineo e Piana Pugliese. Sono diventati dei dormitori. Negli anni Novanta il nostro Comune – dichiara ancora il sindaco – contava oltre quattromila residenti. Poi un tracollo. Le nascite non sopperiscono ai flussi migratori verso il Nord e ai decessi. I dati non sono solo statistici ma testimoniano che i nostri paesi stanno lentamente scomparendo. I giovani se ne vanno. Del resto se non c’è una strada, non c’è lavoro, non c’è un negozio, che alternativa hanno? Cosa stiamo offrendo loro? Di certo non un futuro di alte prospettive». Il calo demografico, per Cessaniti, non è solo questione di numeri: «Anche i finanziamenti che l’ente andrà ad intercettare saranno di portata ridotta poiché parliamo pur sempre – ha concluso il primo cittadino – di un paese con circa 2.950 abitanti in base agli ultimi aggiornamenti». Paesi che hanno però tutto il diritto di vivere e non scomparire a causa principalmente di una viabilità ridotta ai minimi termini e sulla quale tocca alla classe politica intervenire.

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