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Migranti, Parole e Fatti | Il sindaco di Mileto: «Immagini strazianti di umanità che si perde per strada»

La cittadina normanna ospita da anni immigrati che sbarcano sulle coste calabresi. Giordano: «Necessità di creare condizioni di pacificazione sociale»

Migranti, Parole e Fatti | Il sindaco di Mileto: «Immagini strazianti di umanità che si perde per strada»
Alcuni dei superstiti del naufragio
giordano fortunato salvatore
Il sindaco Salvatore Fortunato Giordano

La recente tragedia di Cutro, se mai ce ne fosse bisogno, contribuisce ad acuire ulteriormente la tensione sociale e mette ancora di più in evidenza la drammaticità della questione immigrati. Le ottantuno povere vittime (numero destinato a crescere) continuano a scuotere le coscienze e pongono interrogativi inquietanti su come debba e possa essere gestita, nonchè affrontata, l’emergenza umanitaria relativa ai continui sbarchi di disperati sulle coste calabresi. In tema di accoglienza e di pacifica convivenza tra culture e etnie diverse, nel Vibonese una posizione di primo piano ha assunto in questi anni il Comune di Mileto. Sul territorio, infatti, anche in questo periodo la cittadina normanna continua ad ospitare decine di persone provenienti da Bangladesh, Nigeria, Afghanistan e Pakistan, grazie all’adesione al progetto finanziato dal Ministero dell’Interno per l’attuazione di un Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) al fine di sopperire alle crisi umanitarie in corso.
Al riguardo, abbiamo chiesto di saperne di più al sindaco Salvatore Fortunato Giordano. «Abbiamo inteso partecipare a questa iniziativa – spiega il primo cittadino di Mileto – in quanto crediamo fortemente nel principio dell’accoglienza. In tal modo si sono create sul territorio comunale le condizioni di integrazione, che consentono a circa trenta persone provenienti da zone del pianeta con gravi crisi umane e sociali di trovare a  Mileto un posto sicuro e accogliente. I fatti di questi giorni – aggiunge – purtroppo ci ripropongono immagini strazianti dove l’umanità si perde per strada, nel mentre vi è necessità di creare le condizioni per una pacificazione sociale che non può prescindere dal dare una mano a chi ha più bisogno». [Continua in basso]

Gli immigrati, titolari del diritto di protezione internazionale nell’ambito del sistema Siproimi, sono attualmente dislocati in quattro strutture: due situate nella zona di Mileto antica, una in via Aldo Moro e una in via Roma. Tra le persone ospitate, un intero nucleo familiare e singoli ragazzi giunti sulle coste calabresi per fuggire dalla guerra e dalla fame, in cerca di un futuro migliore. A gestire per conto del Comune il progetto, con l’ausilio di collaboratori locali, in questo caso sono le cooperative “Acuarinto” e “Comenta”, «raggruppamento temporaneo d’impresa con sede ad Agrigento, in Sicilia. Gli immigrati accolti – conclude il sindaco di Mileto – usufruiscono di permessi di lavoro e operano, soprattutto nei mesi primaverili ed estivi, in panifici, ristoranti e nel settore dell’agricoltura. In due occasioni, tra l’altro, hanno svolto attività sociale e lavori di pubblica utilità per il nostro Comune. I ragazzi, inoltre, hanno a disposizione un’equipe multidisciplinare composta da una psicologa, un assistente sociale, un avvocato, un insegnante di italiano e volontari. La stessa cucina è affidata e gestita da loro».

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