domenica,Maggio 12 2024

Ionadi, al via la messa al bando del sacco nero per l’indifferenziata

Dal 19 luglio i cittadini potranno utilizzare solo il sacco trasparente. Il provvedimento viene preso dal Comune per scongiurarne l’uso indiscriminato. Ecco tutte le novità

Ionadi, al via la messa al bando del sacco nero per l’indifferenziata
La sede municipale di Ionadi
Il sindaco di Ionadi Antonio Arena
Il sindaco Arena

Maglie sempre più strette per coloro che a Ionadi utilizzano impropriamente il sacco nero per la raccolta dell’indifferenziata. A partire dal prossimo 19 luglio, infatti, con apposita ordinanza il Comune pone a tutte le utenze il «divieto assoluto: di depositare e esporre qualsiasi tipo di rifiuto in sacchi neri o comunque non trasparenti, tali da impedire alla ditta incaricata della raccolta, al Rup e agli agenti di Polizia municipale la verifica del corretto conferimento; di utilizzare sacchi e/o sacchetti diversi da quelli biodegradabili compostabili per il conferimento della frazione organica (umido); di introdurre nel sacco contenente il rifiuto indifferenziato frazioni di rifiuto per le quali è già attivo il circuito di raccolta differenziata». Nella medesima ordinanza si specifica, inoltre, «che si potrà continuare a conferire nel sacco nero opaco unicamente pannolini e/o pannoloni, con la specificazione (onde evitare appigli e/o giustificazioni di eventuali trasgressori) che la ditta incaricata del servizio è in possesso dell’elenco dei cittadini autorizzati a conferire gli stessi, a seguito di istanza protocollata al Comune di Ionadi». [Continua in basso]

La drastica decisione assunta dell’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Arena giunge dopo che dai controlli effettuati sui sacchi neri «è risultata alta la probabilità di trovare un contenuto non opportunamente e correttamente differenziato», e dopo che è emerso chiaramente che l’uso di questo strumento «è interpretato dall’utenza quale modo e metodo per aggirare regole e regolamenti in materia di giusto conferimento dei rifiuti». Il fine ultimo è, come ovvio, la riduzione dei costi di smaltimento da parte del Comune che, inevitabilmente, si ripercuotono anche sull’entità delle tasse a carico dei cittadini. Ai trasgressori dell’apposita ordinanza, «sempre che il fatto non costituisca maggiore reato», si applicherà una sanzione ammnistrativa di 500 euro. Nell’ambito dello stesso provvedimento, la ditta appaltatrice è tenuta a provvedere «ad ogni informazione utile all’utenza per il corretto svolgimento dei servizi» e ad intervenire, «segnalando prontamente al Settore ambiente dell’Ufficio tecnico ed al comando di Polizia municipale le utenze che adottano comportamenti in contrasto con la presente ordinanza». I vigili urbani, infine, «unitamente alle forze dell’ordine e ad altri organi abilitati sono incaricati al controllo del rispetto della presente ordinanza».

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