giovedì,Aprile 25 2024

Vibo città sostenibile, Katia Franzè (Coraggio Italia) rilancia l’idea degli “orti sociali”

Il capogruppo: «Dopo regolamento e bando, il nulla. Continueremo a sollecitare l’esecutivo e il sindaco Maria Limardo a trasformare in realtà quello che è ancora un progetto»

Vibo città sostenibile, Katia Franzè (Coraggio Italia) rilancia l’idea degli “orti sociali”
Un orto sociale e, nel riquadro, Katia Franzé
Katia Franzè

«Per rendere sostenibile la città basterebbe poco. Quella degli “orti sociali” è un’esperienza di successo già ampiamente sperimentata di molte realtà urbane italiane. Perché non anche nella nostra Vibo Valentia?». Katia Franzè, capogruppo di opposizione per Coraggio Italia in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia, preme per il rilancio di un “suo” progetto che potrebbe ridare un nuovo volto alla città. La consigliera entra nei dettagli dell’idea. «Si parte da un terreno incolto e abbandonato (dove a parte erbacce e immondizia non cresce un bel nulla) e lo si mette a disposizione della comunità perché venga coltivato – fa sapere -. Così, quello che fino a un attimo prima era un luogo lasciato all’incuria e al degrado, diventa uno spazio di rigenerazione ambientale, sociale ed economica, oltreché un’occasione di inclusione sociale per gli anziani e per le categorie più deboli». C’è un però. «Eppure il Comune di Vibo Valentia – sottolinea ancora – ha adottato con la precedente amministrazione un regolamento in tale senso, ha individuato i lotti, ha messo a bando i terreni e poi il nulla». [Continua in basso]

La Franzè, inoltre, parla di un’iniziativa «fortemente da me voluta» che già nella precedente esperienza amministrativa «in veste di assessore ho portato avanti rendendola di fatto concreta con l’adozione del regolamento, oltre al relativamente bando, ad oggi esistente» ma che «successivamente, con l’amministrazione comunale attualmente in carica, è caduta totalmente nel nulla». La capogruppo, infatti, ricorda come «periodicamente nelle commissioni che giornalmente si susseguono nella vivace attività politica comunale vengano riprese e ribadite e scansionate quelle  priorità che vengono indicate dagli stessi proponenti e tra le tante questioni anche questo è stato  più volte da me sollecitato e snocciolato, senza ovviamente arrivare ad alcunché. Nulla perché a costo zero per l’amministrazione e perché non l’ente non possiede terreni in stato di abbandono, perché i cittadini e le associazioni, piuttosto che le scolaresche, non presentano istanza, perché in carenza di personale è difficile predisporre il  regolamento o il bando.  Nulla di tutto questo, perché l’amministrazione ha già tutto, compreso il bando, che deve solo procedere a pubblicare».

Per la Franzè «le idee – afferma -, anche che derivanti da altra amministrazione comunale, devono e possono essere riprese anche apportandovi delle modifiche laddove non fossero di particolare gradimento. A proposito “dell’orto sociale, l’importante è metterlo a disposizione del territorio, dei cittadini, delle famiglie, soprattutto in un momento in cui potrebbe essere un concreto aiuto per chi versa in situazioni di difficoltà». Poi conclude con una promessa: «Anche su questo l’azione del nostro gruppo (composto anche da Elisa Fatelli, Giuseppe Russo e Pietro Comito) rimarrà ferma, continuando a sollecitare l’esecutivo e il sindaco Maria Limardo a trasformare in realtà quello che, per quanto meraviglioso, è ancora solo un progetto».

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