sabato,Aprile 27 2024

Omicidio Lisa Gabriele in Calabria: clamorosa svolta nelle indagini. Arrestato un ex poliziotto

A 17 anni dalla morte della giovane e dopo il caso archiviato nel 2009 e riaperto nel 2018, l'arresto, oggi, di un ex agente. Ecco il movente.

Omicidio Lisa Gabriele in Calabria: clamorosa svolta nelle indagini. Arrestato un ex poliziotto

Maurizio Mirko Abate, ex agente della polizia stradale, è stato arrestato per l’omicidio “doloso premeditato, aggravato dai futili motivi e in concorso con altro soggetto allo stato ignoto” della 22enne Lisa Gabriele, avvenuto il 7 ottobre del 2005 a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza.

La Drammatica vicenda. La vittima venne trovata in un bosco con accanto al corpo degli psicofarmaci, una bottiglia di whisky e un biglietto di addio. Ma l’allora ventenne, come si apprenderà subito dopo, non si era suicidata, contrariamente a quanto manifestava il ritrovamento del corpo e lo scenario in cui esso era stato “collocato”. L’esame autoptico, infatti, rivelò subito che la ragazza era stata soffocata e in un luogo diverso rispetto a quello del ritrovamento. Anche il biglietto d’addio, su cui si effettuò una perizia calligrafica, risultò scritto da un’altra persona. Clamorosa la svolta delle indagini a distanza di 17 anni dall’omicidio della Cosentina Lisa Gabriele, che ha condotto all’arresto dell’ex agente, oggi 50enne, accusato, inoltre, anche di spaccio e cessione di marijuana nei confronti del figlio. [Continua in basso]

Il caso riaperto. Archiviato dopo le prime indagini nell’ottobre del 2009, è stato riaperto nell’ottobre del 2018, quando alla Procura di Cosenza è pervenuto un esposto anonimo nel quale si ripercorreva la vicenda della morte di Lisa Gabriele e venivano indicati particolari veritieri noti soli agli inquirenti, che hanno così effettuato ulteriori acquisizioni documentali, una lunga serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali, plurime escussioni di persone informate sui fatti e nuove consulenze medico legali attraverso la riesumazione del cadavere della vittima.

Il movente. Il nuovo filone investigativo, ha dunque permesso di inquadrare l’omicidio nell’ambito di una relazione sentimentale intrattenuta dalla vittima con l’uomo, già impegnato in altra stabile relazione, ritenuta sbilanciata, ossessiva e connotata da episodi di reiterate violenze e brutalità – come anche da dichiarazioni di un collaboratore di giustizia – emersi dalle dichiarazioni di persone informate sui fatti che hanno tratteggiato un quadro degradato fatto anche di serate a base di sesso, droga e perversioni. Inoltre, stando agli inquirenti, è emerso che il movente dell’omicidio sarebbe da ricondurre all’esasperata volontà dell’indagato di interrompere la relazione allontanando definitivamente da sé la vittima, determinata a frequentare l’uomo nonostante la moglie di quest’ultimo avesse partorito un figlio ed alla luce del rischio che la moglie sapesse della relazione extraconiugale sottraendogli, così, il neonato.

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