“Diplomificio” all’Accademia Fidia, la Procura di Vibo chiede il processo per 72 indagati
L'indagine Diacono mira a fare luce su un presunto giro di corruzione per ottenere falsi diplomi. Contestata anche l’associazione a delinquere nell’inchiesta che coinvolge pure funzionari del Miur, dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale e medici
Richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm Luca Ciro Lotoro per 72 indagati coinvolti nell’inchiesta denominata Diacono su un presunto giro di corruzione per ottenere diplomi. Al centro dell’attività condotta dai carabinieri, l’accademia “Ars e Scentia” con sede a Stefanaconi. Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Loffredo, ha fissato l’inizio dell’udienza preliminare per il 5 maggio prossimo. Fra gli indagati per i quali la Procura di Vibo Valentia ha chiesto il rinvio a giudizio figura anche il dirigente del Ministero dell’Istruzione Maurizio Piscitelli, di 57 anni di Casalnuovo di Napoli che all’epoca dei fatti – contestati dall’inchiesta condotta sul campo dai carabinieri del Nucleo investigativo di Vibo – si occupava del controllo e dell’ispezione degli istituti di formazione accreditati dal Ministero. Chiesto il processo pure per il preside e fondatore dell’istituto vibonese, Michele Licata per i figli Davide, Jgor e Dimitri Licata, la nipote Michela, la nuora Rossella Marzano. [Continua in basso]
Secondo gli investigatori si sarebbe messo in moto un vasto giro di corruzione che avrebbe portato, in cambio di denaro e di altre utilità, a falsi diplomi con i quali i beneficiari partecipavano a concorsi pubblici con la finalità di un’assunzione nelle scuole. Un presunto sistema scoperto dagli inquirenti che, nel marzo del 2021, aveva portato all’arresto di dieci persone accusate, in concorso tra di loro e a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e autoriciclaggio. Tra gli indagati per i quali il pm della Procura di Vibo ha chiesto il processo c’è anche la dirigente scolastica Maria Rita Calvosa, di Latina, già dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria. Chiesto il processo anche per Vito Primerano, di Spadola, dirigente vicario dell’Ufficio scolastico regionale, e per la dottoressa Nadia Bax che ha ricoperto in passato ruoli pubblici a Vibo Valentia quale assessore e consigliere comunale con il centrodestra.
I diplomi e i master fittizi sarebbero stati ottenuti, sempre secondo la prospettazione della Procura, senza mai frequentare i corsi; l’altro elemento emerso in fase di indagini riguarda la presunta commistione tra chi doveva controllare e che invece è diventato complice del “sistema” generando corruzione e ingenti guadagni.
Questi gli indagati per i quali è stata avanzata la richiesta di rinvio a giudizio sulla quale dovrà pronunciarsi il gup: Agata Altomonte, 40 anni di Rizziconi; Mario Paolo Amato, 38 anni di Careri; Pietro Amato, 41 anni di Bianco; Incoronata Bax, 70 anni, medico di medicina generale e già assessore ed ex consigliere comunale a Vibo Valentia; Domenico Bernabei, 59 anni di Chieti; Mauro Borello, 33 anni di Vibo (figlio della Bax); Domenico Massimo Califano, 41 anni di Reggio Calabria; Maria Rita Calvosa, 61 anni, di Latina, dirigente dell’ufficio scolastico regionale della Calabria; Christian Candela, 33 anni di Vibo Valentia; Angela Caratozzolo, 53 anni di Gioia Tauro; Carmine Caratozzolo, 51 anni, di San Ferdinando; Giovanni Carbone, 62 anni, di Bagnara Calabra; Alessandro Caronzolo, 29 anni, di Briatico; Domenico Carrozzo, 44 anni, di Tropea; Rosa Cilea, 53 anni di Reggio Calabria; Maria Chiara Comandè, 37 anni, di Cinquefrondi; Clelia Comito, 33 anni di Vibo Valentia; Rosa Maria Dell’Olio, 41 anni, di San Ferdinando; Antonino Denami, 38 anni, di San Costantino Calabro; Mariangelica De Rosa, 68 anni, di Aversa; Salvatore Di Meo, 47 anni di Napoli; Raffaele Di Meo, 24 anni di Napoli; Mariana Di Lorenzo, 37 anni di Napoli;
Giuseppa Ditto, 49 anni di Palmi; Giuseppe Di Vara, 55 anni di Gela; Patrizia Fazzari, 49 anni di Filogaso; Maria Christyan Fiore, 49 anni di Conza della Campania; Rosaria Gaudino, 44 anni di Polistena; Daniele Gigliotti, 33 anni di Vibo Valentia; Vincenzo Giovinazzo, 36 anni di Cinquefrondi; Mariaquila Greco, 44 anni di Vibo; Chiara Grillo, 47 anni di Bassano del Grappa; Pasquale Grillo, 44 anni di San Calogero; Tiziana Ielpo, 43 anni di Roma; Francesco Ierullo, 51 anni di Vazzano; Giusy Incognito, 34 anni, di Reggio Calabria; Katia Incognito, 46 anni, di Reggio Calabria; Salvatore La Grotteria, 45 anni di Ionadi; Barbara Lamonaca, 45 anni di Roma; Lino Lauri, 83 anni di Roma; Vita Lentini, 66 anni di Bosco di Rovito (Cosenza); Davide Pietro Licata, 54 anni di Stefanaconi; Dimitri Maria Giorgia Licata, 44 anni di Stefanaconi; Jgor Vincenzo Licata, 50 anni di Serra San Bruno; Michela Licata, 24 anni di Stefanaconi; Michele Licata, 79 anni di Stefanaconi; Domenica Lucchese, 38 anni di San Ferdinando; Laura Macino, 38 anni di Gioia Tauro; Onofrio Marcello, 58 anni di Sant’Onofrio; Rossana Marchio, 53 anni di Monte di Procida (Napoli); Rossella Marzano, 49 anni di Vibo Valentia, residente a Stefanaconi; Antonino Mirenzio, 31 anni di Cessaniti; Melania Musumeci, 40 anni di Vibo Valentia; Ivana Musumeci, 42 anni di Mormanno (Cosenza); Antonio Gavino Oggiano, 83 anni di Sassari; Maria Pagano, 39 anni di Limbadi;
Nunzio Pagano, 48 anni di Limbadi; Christian Piscitelli, 26 anni di Casalinuovo di Napoli; Maurizio Piscitelli, 58 anni di Casalinuovo di Napoli (alto funzionario del Miur); Andrea Potenza, 39 anni di Vibo Valentia; Vito Primerano, 59 anni, di Spadola; Giovanni Procopio, 73 anni di Montepaone; Carlo Pugliese, 71 anni di Spilinga; Giovanna Rizzo, 33 anni di Sant’Onofrio; Carmen Simonelli, 49 anni di Tropea; Raffaella Soriano, 50 anni, di Vibo Valentia; Pasquale Sorrentino, 51 anni, di Scauri di Minturno (Latina); Antonio Spataro 46 anni di Rosarno; Lucia Francesca Staglianò, 56 anni di Chiaravalle Centrale; Domenico Strangio, 31 anni di Bovalino; Deborah Strangio, 31 anni di Bovalino; Paolo Tittozzi, 77 anni, di Casamassima (Bari).
Il reato associativo
Il principale reato contestato è quello di associazione a delinquere. Accusa mossa a: Michele Licata, Davide Licata, Dimitri Licata, Jgor Licata, Michela Licata, Carmine Caratozzolo, Maurizio Piscitelli (alto funzionario del Miur), Christian Piscitelli, Rossella Marzano, Domenico Califano, Patrizia Fazzari, Rosa Cilea, Pietro Amato, Antonio Gavino Oggiano, Giovanni Carbone, Domenico Carrozzo, Nunzio Pagano, Vito Primerano, Vita Lentini, Francesco Ierullo.
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