martedì,Maggio 21 2024

Maestrale: la truffa sui pasti ospedalieri porta ai domiciliari una nutrizionista dell’Asp di Vibo

Insieme ad un ex assessore di Mileto e al nipote del boss Rosario Fiarè avrebbero avrebbero gonfiato il numero dei pasti destinati ai degenti dello Jazzolino. L’Azienda sanitaria avrebbe corrisposto denaro per 500 pasti mai somministrati

Maestrale: la truffa sui pasti ospedalieri porta ai domiciliari una nutrizionista dell’Asp di Vibo

C’è anche una nutrizionista dell’Asp di Vibo Valentia fra gli indagati finiti ieri agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione Maestrale-Carthago della Dda di Catanzaro. Si tratta di Maria Vittoria Errigo, 69 anni, di Vibo Valentia, indagata in concorso con Domenico Colloca, 52 anni, di Mileto, e Gregorio Coscarella, 40 anni, di San Gregorio d’Ippona. Domenico Colloca, già assessore comunale a Mileto nell’amministrazione poi sciolta nel 2012 per infiltrazioni mafiose, è anche accusato del reato di associazione mafiosa, così come stesso reato viene contestato pure a Gregorio Coscarella, nipote del boss di San Gregorio d’Ippona Rosario Fiarè. Il reato contestato in concorso a Colloca, Coscarella ed alla dottoressa Errigo è quello di truffa aggravata. In particolare, Maria Vittoria Errigo – in qualità di pubblico ufficiale, dietista-nutrizionista dell’Asp di Vibo Valentia e responsabile del servizio pasti per i degenti – Domenico Colloca, quale gestore della ditta “Arte del Catering”, e Gregorio Coscarella (quale presunto referente della ‘ndrina di San Gregorio deputato alla gestione del servizio mense di svariati nosocomi per conto della criminalità organizzata), con artifizi e raggiri avrebbero gonfiato il numero dei pasti somministrati ai degenti presso l’ospedale di Vibo Valentia dichiarando, nella relativa contabilità, un numero superiore a quelli realmente consumati, al preciso scopo di determinare un corrispondente aumento dell’utile per la società appaltatrice del servizio mensa. Così facendo, gli indagati avrebbero indotto in errore l’Asp di Vibo che, relativamente al mese di gennaio 2019, avrebbe erogato in favore della società “Arte di Catering” il corrispettivo in denaro di circa 500 pasti ospedalieri mai realmente somministrati in favore dei degenti, con conseguente indebita percezione da parte di Domenico Colloca e Gregorio Coscarella di un importo in denaro pari a circa 3.400 euro, con corrispondente danno patrimoniale di rilevante gravità per l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Secondo la Dda di Catanzaro ed il gip, Maria Vittoria Errigo era “all’epoca dei fatti la nutrizionista dell’Asp di Vibo Valentia e pertanto deputata a stabilire il piano dietetico dei pazienti ricoverati, nonché responsabile del conteggio dei pasti necessari da comunicare all’azienda erogatrice del servizio di vettovagliamento. La cosa che deve sicuramente far riflettere – sottolinea il gip – risiede nel fatto che Coscarella ad inizio mese e quindi senza avere un conteggio definitivo di quanti pazienti potevano essere ricoverati, già sapeva che avrebbero erogato 9500 pasti”. Evidenzia il gip: “Sussistono certamente i gravi indizi di colpevolezza a carico di Errigo Maria Vittoria, Coscarella e Colloca in relazione al reato contestato in quanto dalle conversazioni tra Colloca e Coscarella emergono elementi fortemente dimostrativi del coinvolgimento della Errigo nel porre in essere artifici e raggiri per lucrare sulla preparazione di pasti per i degenti dell’ospedale di Vibo Valentia il cui numero era stato amplificato intenzionalmente per poter ottenere utili in relazione a pasti mai somministrati. Il contenuto dei dialoghi è molto chiaro ed è altrettanto chiaro che il funzionario che ha consentito la consumazione della truffa era la Errigo. Infatti i riferimenti a “quella dei pasti” che era prossima alla pensione che voleva fare un “regalo” ai due indagati sono inequivocabilmente riconducibili – ad avviso del giudice – ad Errigo Maria Vittoria la quale svolgeva presso l’Asp le funzioni di dietista. Inoltre il numero dei pasti da somministrare ai degenti dipendeva da lei e lei era prossima alla pensione (tant’è che i due conversanti sono preoccupati per il fatto che dopo di lei potesse subentrare qualche funzionario non corruttibile). L’induzione in errore dell’Asp ha avuto quale conseguenza l’erogazione da parte dell’Asp di somme di denaro non dovute in relazione a circa 500 pasti ospedalieri mai realmente somministrati”.

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