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Scuola di Porto Salvo inagibile da 3 anni, i soldi ci sono ma la burocrazia blocca ancora i lavori: «Si sbrighino o nessuno si iscriverà più»

Il comitato che si batte per la riapertura del plesso incalza la Regione. Il finanziamento da 600mila euro è fermo in Cittadella e non è stato inserito nel bilancio. Il Comune di Vibo attende questo passaggio per far partire la gara ma mancano all'appello ancora 250mila euro

Scuola di Porto Salvo inagibile da 3 anni, i soldi ci sono ma la burocrazia blocca ancora i lavori: «Si sbrighino o nessuno si iscriverà più»
La scuola di Portosalvo

Dal 2021 la scuola di Porto Salvo è chiusa per inagibilità. Una condizione di disagio che «costringe i bambini della frazione a frequentare altri plessi, con difficoltà logistiche e un profondo senso di incertezza sul futuro della loro scuola». Questo è quanto ribadisce Ilenia Iannello per conto del Comitato “Insieme per Porto Salvo” che, recentemente, ha incontrato in Regione, assieme alla dirigente scolastica Tiziana Furlano, l’ingegnere Lorena Callisti, l’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Monteleone e il consigliere regionale Francesco De Nisi. Nonostante il finanziamento regionale di 600mila euro, promesso ormai da un anno, i lavori di ristrutturazione non sono ancora iniziati. «Da gennaio, infatti, i genitori dovranno procedere a effettuare l’iscrizione dei propri figli per l’anno successivo e temiamo che, dati i ritardi burocratici, scelgano di iscriverli o trasferirli altrove. Non dobbiamo permetterlo e c’è solo un modo per evitarlo: procedere nel breve termine all’avvio dei lavori tanto attesi, il cui finanziamento regionale è certo da circa un anno e, al contempo, l’impasse deve essere sbloccata dalla Regione stessa».

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Il Comitato, continua a tenere alta la speranza sull’avvio rapido dei lavori di ristrutturazione e a sollecitare l’amministrazione comunale di Vibo e la Regione. «Siamo ancora in attesa che la Regione ci comunichi di aver iscritto le somme in bilancio – ha aggiunto la Iannello -. Il Comune – a sua volta – dice di essere in attesa di questo passaggio per poter stipulare una convenzione e avviare i lavori». Fatto sta che dall’incontro in Regione, il 25 settembre, tra le parti interessate ad oggi nulla di concreto è ancora accaduto. «Mi è stato riferito – ha ancora aggiunto la Iannello – che ci sarà un Consiglio regionale il 22 ottobre e se ne parlerà».

Il problema, però, non si limita al ritardo burocratico. Il finanziamento regionale di 600mila euro, di fatto, non basta a coprire la richiesta di 850mila euro avanzata dal Comune di Vibo Valentia per effettuare l’intervento sulla struttura in questione. «Per far fronte alla mancanza della somma prevista – ha aggiunto Iannello -, gli uffici comunali a settembre ci avevano fatto sapere di volersi attivare su due fronti, ovvero la ricerca di ulteriori finanziamenti e la previsione di eventuali modifiche al progetto al fine di avviare i lavori con il finanziamento regionale attualmente esistente».

Il 30 agosto scorso, il Comitato “Insieme per Porto Salvo” «ha avuto un incontro con il prefetto di Vibo Valentia, Paolo Giovanni Grieco – ha poi ricordato la Iannello -, per chiedere, tra le altre cose, di interloquire con il sindaco Enzo Romeo al fine di avviare nelle more dei ritardi burocratici le procedure di gara. Il prefetto, il 9 settembre, ci ha formalmente comunicato, a mezzo pec, di aver interessato il sindaco e la Regione, comunicandoci altresì che il primo cittadino di Vibo “ha reso noto che non appena sarà formalizzata la convenzione con la Regione Calabria in ordine al finanziamento richiesto a valere sui fondi della Programmazione FSC 2021-2027, potranno essere avviate le attività necessarie per l’appalto dei lavori”». Rendendosi dunque necessaria la stipula della convenzione tra Comune e Regione, «affinché il Comune possa avviare la procedura di gara e, quindi, procedere all’affidamento dei lavori, abbiamo richiesto ed ottenuto questo incontro in Regione. Sembra una battaglia infinita – ha poi concluso la Iannello -, ma forse la luce s’intravede. Resta il fatto che questo ritardo è frutto di lungaggini burocratiche – ha poi concluso la Iannello -, le cui conseguenze ricadono sulle spalle dei bambini e di un’intera comunità». Il plesso attuale a Porto Salvo è stato collocato nella zona industriale, in un edificio del Corap.

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