giovedì,Aprile 25 2024

Nardodipace, i decori di Cascella nella chiesa della Natività: sconosciuti tesori d’arte

L'edificio fu ricostruito dopo la catastrofica alluvione del 1951 e vi mise mano anche il famoso scultore e ceramista italiano, alla cui memoria il Comune nel 2018 ha intitolato un Premio

Nardodipace, i decori di Cascella nella chiesa della Natività: sconosciuti tesori d’arte

Nel lontano ottobre del 1951 una terribile alluvione si abbatté sulla Calabria e l’intera regione fu interessata da frane e inondazioni senza precedenti a memoria d’uomo. Si contarono 70 vittime, 4.500 i senzatetto, incalcolabili i danni per l’economia agricola.  Sul luogo del disastro si recò l’allora presidente della Repubblica, Luigi Enaudi, seguito qualche mese dopo dal capo del Governo, Alcide De Gasperi, che andò in visita nei vari paesi della Calabria colpiti dalla catastrofe naturale.

De Gasperi visitò anche il paese di Nardodipace, nelle Serre vibonesi, che era stato devastato da una frana di enormi proporzioni. Gli abitanti scampati alla furia della natura espressero il desiderio che il paese venisse ricostruito. L’illustre statista non rimase sordo alla richiesta, mantenne la promessa e il nuovo abitato venne costruito in soli tre anni in base al progetto elaborato dall’architetto catanzarese Saul Greco, lo stesso che in seguito realizzerà la stazione Termini di Roma. Venne anche edificata una bella e moderna chiesa, intitolata alla Madonna della Natività, all’interno della quale vennero posti decori liturgici di notevole pregio artistico realizzati dal famoso artista Pietro Cascella, unitamente ad altre opere del fratello Andrea, autentici tesori d’arte che ancora oggi è possibile ammirare.

Pietro Cascella

Scultore, pittore, ceramista, Pietro Cascella fu uno dei più importanti e poliedrici artisti del Novecento, autore di opere famose in tutto il mondo e che esprimono una notevole tensione civile. Fra i suoi capolavori basta ricordare il “Monumento ai martiri di Auschwitz”, posto all’interno del tristemente noto campo di concentramento, l’“Arco della pace” a Tel Aviv e l’“Omaggio all’Europa” a Strasburgo.

Il battistero di Cascella nella chiesa di Nardodipace

Per iniziativa del Comune di Nardodipace, nel 2018 è stato istituito il “Premio Pietro Cascella” con l’obiettivo di onorare la memoria del grande artista che ebbe un legame importante con la storia del paese avendo diretto i lavori per la costruzione della chiesa della Natività, alla quale lasciò pregevoli decori e ceramiche (fonte battesimale, decori sovrastanti l’altare maggiore, via crucis). L’intenzione, grazie all’organizzazione di tale evento, che è stato sospeso per l’anno 2020 a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, è quella di valorizzare un territorio che, anche per mezzo della conoscenza di queste opere di grande pregio, intende pervenire ad un riscatto sociale ed economico.

Un desiderio di resilienza, per usare un vocabolo in voga, per scrollarsi di dosso l’etichetta di “paese più povero d’Italia” attribuitagli da una ricerca di qualche anno addietro, che forse è stata letta in maniera non del tutto adeguata.  Nardodipace, metafora di una Calabria nascosta, inesplorata, sconosciuta anche ai calabresi.

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