mercoledì,Novembre 6 2024

Internet e i suoi pericoli, esperti a confronto

Iniziativa del Lions Club di Vibo Valentia sul tema “Sicurezza informatica: Valutazione dei rischi e soluzioni”. Informatici, magistrati e sociologi ne hanno discusso alla Scuola di Polizia.

Aumentano nel mondo le falle informatiche sfruttate da hacker e cybercriminali per sferrare i loro attacchi, mettendo sempre più a rischio la sicurezza degli utenti: secondo gli ultimi rilevamenti, nel 2015 sono raddoppiate le vulnerabilità, mentre si calcola che oltre mezzo miliardo di dati personali siano andati rubati o persi a seguito di attacchi.

Simili notizie non sono più da considerarsi lontani dal nostro quotidiano, perché tutti – chi più, chi meno – passiamo una parte della nostra giornata utilizzando la rete attraverso i mezzi informatici, siano computer, tablet, smartphone e via elencando. Soprattutto le nuove generazioni, i cosiddetti digital native, vivono costantemente connessi e sono quindi maggiormente esposti non solo a questo tipo di rischi, quanto a fenomeni ancora più pericolosi da parte di chi utilizza questo modo nuovo di comunicare per attuare forme di bullismo, di stalking, di ricatto.

Sono state queste le considerazioni che hanno convinto il Lions Club di Vibo Valentia, presieduto da Ali Barati, ad organizzare un incontro sul tema “Sicurezza informatica: Valutazione dei rischi e soluzioni”, che ha messo insieme esperti informatici, magistrati e sociologi per discuterne i diversi risvolti.

«Essere riusciti a riempire di giovani l’ampio auditorium della Scuola di Polizia – ha dichiarato il presidente Ali Barati – è motivo di soddisfazione, soprattutto perché il nostro intento era proprio quello di far comprendere ai ragazzi che, per quanto sia bello utilizzare questi mezzi, è bene ricordare quante insidie si nascondono. Importante anche – ha aggiunto – la risposta, oltre che del mondo della scuola, di quello delle professioni, avvocati, commercialisti e sociologi, che non solo hanno aderito, quanto hanno garantito una partecipazione attiva all’incontro, con la concessione di crediti formativi».

Il valore del documento informatico e la sua tutela contro interferenze e manipolazioni è stato l’aspetto saliente dell’intervento del procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo, che ha messo in guardia dai rischi connessi a queste forme di intrusione. L’aspetto sociologico, legato ai nuovi linguaggi adottati dai giovani attraverso l’utilizzo dei diversi media, è stato affrontato da Maurizio Bonanno partendo dal presupposto che spetta agli adulti comprendere, se davvero si ha voglia di capire. E i giovani oggi sono i protagonisti, a volte inconsapevoli, di una vera rivoluzione, che è di costume oltre che culturale, perché – e qui sta l’aspetto paradossale – oggi si scrive di più, anche se non con la vecchia biro ma a colpi di pollice, lasciando che a trionfare sia il “pensiero breve”. Il vantaggio è che il cellulare somma in sé tutti gli altri media, è sempre con noi e, di conseguenza, risponde più degli altri mezzi al bisogno di sentirsi sempre in contatto con gli altri.

È toccato a Giuseppe Maria Avventura, esperto Informatico del ministero della Giustizia, illustrare il quadro, attraverso anche riferimenti storici, dei rischi connessi alla conservazione dei dati, al loro recupero ed al ripristino; mettere in guardia contro il famigerato “ransomware”, la categoria di virus che criptano i file di un computer – tenendoli praticamente in ostaggio – per poi chiedere un riscatto in denaro agli utenti per decifrarli.

E, in questo senso, di forte impatto è stato l’intervento di Salvatore Rettura, Assistente Capo della Polizia di Stato, esperto in reati informatici, che, attraverso l’utilizzo di filmati di forte impatto, ha mostrato concretamente i pericoli che si nascondono nella rete e spiegato la tecnica di indagine nei reati informatici.

Infine, il più atteso degli interventi, quello di Corrado Giustozzi, informatico, cybersecurity expert presso l’Agenzia per l’Italia Digitale Sicurezza informatica, che è partito dalla considerazione che: «Ogni rischio per l’informazione è un rischio per la società, causato, il più delle volte, da un atteggiamento imprudente perché si sottovalutano i rischi connessi alla navigazione nella rete». Con un avvertimento finale: «Rimane importantissimo, anzi obbligatorio, salvare i dati attraverso un periodico, ma costante back-up».

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