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Parghelia, tutto pronto per la presentazione dell’ultima fatica letteraria di Pino Vita

Il volume “Alleanze politiche in Calabria nei primi dieci anni della Regione” sarà presentato domenica 8 gennaio nella sala del Consiglio comunale

Parghelia, tutto pronto per la presentazione dell’ultima fatica letteraria di Pino Vita
Immagine repertorio da pexel, foto di Yaroslav Shuraev

“Alleanze politiche in Calabria nei primi dieci anni della Regione”, volume di Pino Vita, sarà presentato in occasione di un incontro letterario in programma nella sala del Consiglio comunale di Parghelia, domenica 8 gennaio dalle ore 16.30.  L’evento, coordinato da Cristina Anello, presidente della locale Pro loco, vanta la relazione di Francesco Campennì, storico e docente Unical. Previsti gli interventi di Antonio Landro, sindaco di Parghelia; Giuseppe Meligrana, editore; Girolamo Caparra, docente e autore della prefazione; Filippo Meligrana, grafico e autore della copertina; Vincenzo Calzona, direttore Museo della memoria. Non mancheranno gli interventi del pubblico e le conclusioni dell’autore. [Continua in basso]

Il libro di Pino Vita

Pino Vita, autore locale, si è distinto nel 2014 per la pubblicazione del libro “Treccia rossa storia della cipolla di Tropea” con l’editore Pellegrini. Un lavoro sull’eccellenza locale coltivata sin da tempi remoti a Parghelia e Tropea. Il volume infatti offrì un excursus sulle origini e provenienza della cipolla a cui si sommano verità storiche. Qualche anno dopo, nel 2019, Vita diede alle stampe “Parghelia 1943-1946: gli anni del cambiamento” con Meligrana editore, che ripercorre il periodo della seconda guerra mondiale, gli effetti dell’armistizio dell’8 settembre 1943 e lo sbarco minore a Porto Santa Venere (Vibo Marina); gli scontri con i tedeschi in ritirata; i primi interventi dell’Amg per sostituire i podestà nei comuni; il governo Badoglio; la crisi alimentare; il tesseramento del pane; la farina americana e il mercato nero. Con l’ultima fatica letteraria, lo studioso racconta le lotte contadine del dopoguerra, la riforma agraria con l’esodo dalle campagne, la mancata industrializzazione, l’invadenza della mafia. Vicende che avevano determinato le condizioni economiche e sociali della Calabria in cui era  potuta esplodere la rivolta di Reggio  per l’attribuzione il capoluogo. Nel libro viene dato spazio all’escalation di violenze in riva allo Stretto, all’impiccagione simbolica dei fantocci di Misasi e Mancini, i due politici calabresi ritenuti “responsabili” di aver impedito alla popolazione reggina di ottenere l’antico “diritto” di diventare capoluogo di Regione.

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