Pernocari, successo per il concorso fotografico dedicato ai siti culturali minori del Poro
L’iniziativa fortemente voluta dall’Archeoloclub Armos raccoglie ampia partecipazione. Tre i premiati nella manifestazione conclusiva. Alcuni scatti inseriti nel calendario 2024 del sodalizio
Sessantaquattro fotografie per raccontare un territorio ricco di storia e di paesaggi da togliere il fiato. Traccia un bilancio più che positivo l’associazione Archeoclub d’Italia aps – “Armos” sede di Rombiolo in merito al concorso fotografico intitolato “I siti culturali minori” dell’area del Poro. Con la cerimonia finale e la presentazione del calendario 2024, il progetto è giunto al termine. L’iniziativa, che ha avuto luogo a Pernocari nell’auditorium Ccs, è stata realizzata grazie al supporto del Gal terre vibonesi ed al patrocinio dei comuni di Rombiolo, San Calogero, Limbadi, Zungri e Spilinga. Il tema del contest, aderente alle finalità dell’Archeoclub, ha messo in risalto luoghi pochi conosciuti. Tre i vincitori: Carmela Trimboli e il suo “Paesaggio incantato”, scattato a Zungri; il Romitorio rupestre di Samuele De Rito, a Limbadi; Salvatore Leo di Pavia per l’immagine sui ruderi dell’antico frantoio del castello Mesiano a Filandari. In tale circostanza, il premio è stato ritirato da Lina Baldo. La commissione giudicatrice del concorso (composta dal presidente del Gal Vitaliano Papillo, da un fotografo professionista, da un architetto, da un archeologo ed un esperto in immagine e grafica) ha selezionato dodici foto finaliste.
Le più interessanti sono state utilizzate per illustrare i vari mesi dell’anno nel calendario presentato. I primi tre classificati nel contest sono stati premiati con una scultura in terracotta del maestro Pantaleone Rombolà. In occasione dell’appuntamento a Pernocari, alla presenza di un pubblico numeroso e dei rappresentanti delle istituzioni, sono state evidenziate dal presidente Archeolclub, Nicola Mandaradoni, le finalità del progetto. Infine, l’architetto Elisabetta Cullia, ha descritto e commentato le 68 foto pervenute. Tra questi scatti, alcuni anche provenienti dall’Estero, troviamo immagini del mare di Tropea e Parghelia, Torre Marrana, Caria e le sue famose “Carcare”, utilizzate nell’area del Poro fino al 1950/60. E ancora: un muro a secco realizzato senza l’uso di calce, intorno al 1100, in località Aramoni – Passo Murato, dove l’archeologia preistorica e protostorica affiora sempre più evidente negli anni che passano. Anche da Papa Leintius, attuale Papaglionti, sono giunti diverse fotografie ove si trova la “Grotta di Trisulina”, un apogeo romano. Immortalati anche i resti del castello di Mesiano, i palazzi nobiliari di Limbadi, torre Polisano di Rombiolo, frantoi, l’acquedotto ottocentesco di Spilinga, l’insediamento rupestre di Zungri, la grotta di Santa Cristina a Filandari e la grotta Tavolari a Motta Filocastro. Altri scatti hanno poi riguardato le grotte di San Calogero, un antico palmento a Rombiolo, le cavità di Pernocari.
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