Comune di Vibo e gestione rifiuti, stangata Tari: aumento vertiginoso delle aliquote
Per i cittadini si preannuncia un autentico salasso. Conseguenza del conguaglio triennale e dell’innalzamento dei costi del servizio di raccolta
Ancora non si conoscono nel dettaglio le aliquote, ma una cosa è certa: il documento si preannuncia come un autentico salasso per i cittadini. È il nuovo Piano tariffario della Tari (contenente al suo all’interno appunto le percentuali delle nuove aliquote), la tassa che si versa ogni anno per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il testo arriva questa mattina in aula per essere licenziato nel corso del consiglio comunale di Vibo Valentia, riunito oggi in prima convocazione dal presidente del civico consesso Rino Putrino, alle ore 9,30, ed in eventuale seconda convocazione per la giornata di domani alle ore 10,30. Da quanto riferito, dunque, l’aumento vertiginoso delle tariffe è dovuto essenzialmente a due fattori: innanzitutto l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Maria Limardo, ha proceduto ad eseguire il conguaglio tariffario che viene spalmato negli anni 2021, 2022 e 2023. E poi ci sono i costi del servizio che rispetto allo scorso anno sono aumentati fino ad arrivare a toccare una spesa complessiva per l’ente pari a 7 milioni di euro l’anno. Il resto si conoscerà oggi in aula. A breve, quindi, i cittadini vibonesi riceveranno nella cassetta della posta l’acconto della Tari e questo si pagherà con le vecchie aliquote, ma in autunno il saldo arriverà con le nuove tariffe che si preannunciano decisamente salate. Insomma, ancora una volta i vibonesi si troveranno a dover pagare somme altissime in cambio di servizi essenziali non sempre efficienti e puntuali. [Continua in basso]
A questo punto, inoltre, molte imprese presenti nel territorio comunale potrebbero decidere in via definitiva di abbandonare il servizio pubblico, quindi il Comune, per la raccolta dei rifiuti e affidarsi al libero mercato. La possibilità – lo ricordiamo – è data dal decreto legislativo numero 166/2020 che si applica alle utenze non domestiche, previa presentazione dell’apposita domanda di fuoriuscita dal Comune di riferimento. Il vantaggio della scelta consiste nel fatto che chi decide per i privati avrà una sensibile riduzione proprio della Tari oltre che, si spera, un servizio migliore rispetto a quello pubblico. In questo caso, dunque, la convenienza e l’opportunità della scelta appaiono del tutto evidenti.
Tornando al consiglio comunale di oggi, il nuovo Piano tariffario della Tari è iscritto al secondo punto all’ordine del giorno dei lavori consiliari. Al primo dell’agenda sono previste, invece, le eventuali comunicazioni da parte del presidente del consiglio comunale e del sindaco. All’attenzione dei consiglieri di maggioranza e minoranza saranno successivamente posti tre documenti di carattere strettamente finanziario: il riconoscimento di un debito fuori Bilancio e una variazione al Bilancio di previsione finanziario (12 milioni di euro concessi al Comune dal Governo nazionale e dalla Regione), consistente nella ratifica di una delibera di giunta, nonché l’assestamento generale di Bilancio e salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2021. In esame infine altri tre ordini del giorno: il primo relativo alla questione dell’ex cementificio di Vibo Marina, presentato dal capogruppo del Pd Stefano Luciano, il secondo riguarda invece l’emergenza sanitaria, prima firmataria Laura Pugliese (Gruppo misto) insieme ad altri otto consiglieri, chiude un ultimo ordine del giorno presentato ancora dal capogruppo dem, riguardante le problematiche relative alla Biblioteca comunale di via Palach.
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