lunedì,Aprile 29 2024

Il Prc scende in piazza a Vibo contro il caro bollette e la legge Fornero

Iniziativa domani del Partito della rifondazione comunista, dalle ore 10 alle ore 13, su Corso Vittorio Emanuele III

Il Prc scende in piazza a Vibo contro il caro bollette e la legge Fornero
Corso Vittorio Emanuele III

Il Partito della rifondazione comunista di Vibo Valentia organizza per domani, sabato 19 febbraio, dalle ore 10 alle ore 13, su corso Vittorio Emanuele III, un banchetto per la raccolta firme contro gli aumenti delle bollette e il ripristino della legge Fornero nell’ambito di una campagna nazionale lanciata dal partito. [Continua in basso]

«Gli aumenti delle bollette – si legge in una nota a firma del segretario cittadino Marcella Murabito – e il carovita colpiscono in modo durissimo i ceti popolari e i lavoratori italiani già stremati da salari e pensioni tra i più bassi d’Europa, spesso da fame, precarietà diffusissima e disoccupazione. Vogliamo dire basta a una rapina sistematica su salari e pensioni che oggi si avvale di un’inflazione al 4,8 per cento per scaricare sui lavoratori gli effetti nefasti delle liberalizzazioni e della speculazione sui prezzi. Vogliono farci credere – aggiunge ancora l’interessata – che gli aumenti delle bollette derivano dalla transizione ecologica, in realtà siamo di fronte al fallimento della liberalizzazione e della privatizzazione del settore energetico. Ci mobilitiamo per pretendere che il governo intervenga immediatamente contro il caro bollette, bloccando gli aumenti come in Francia e in Spagna; tagliando i profitti delle grandi aziende che distribuiscono e vendono il gas e l’energia elettrica; colpendo la speculazione finanziaria sui meccanismi di formazione dei prezzi di gas ed elettricità; eliminando oneri di sistema obsoleti, dare finalmente un taglio ad accise, addizionali regionali e iva, tasse pagate in prevalenza dai ceti popolari».

Le firme, come anticipato, saranno, inoltre, raccolte «contro il ripristino della legge Fornero sulle pensioni, su cui proprio questi giorni si discute nei tavoli tra governo e sindacati, avanzando le nostre proposte per: la pensione a 60 anni o con quaranta di contributi; per le donne, pensione a 55 anni o 35 di contributi; non più pensioni sotto i mille euro; l’adeguamento integrale delle pensioni all’inflazione. Le firme raccolte – conclude Marcella Murabito – verranno consegnate al Prefetto per farle arrivare al governo».

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