mercoledì,Dicembre 4 2024

Comunali a Pizzo, il candidato Pititto: «Ci siamo rassegnati a subire gli eventi, ora basta»

Fermento nella città napitina. Il candidato a sindaco: «La bussola che mi guida è quella di una Pizzo moderna, all’avanguardia e che pensi in grande»

Comunali a Pizzo, il candidato Pititto: «Ci siamo rassegnati a subire gli eventi, ora basta»

Fermento a Pizzo in vista della prossima tornata elettorale per le amministrative. Il candidato a sindaco, Sergio Pititto, sindacalista della Cisl e sostenuto da una coalizione civica che guarda al centrodestra (è sostenuto, fra gli altri, dal senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori) ma anche al centrosinistra locale ed al mondo dell’associazionismo, ha inteso pubblicare una sorta di lettera “aperta” alla città attraverso i social. Questo il testo:

«Pizzo è la mia città, la città che ho nel cuore. Pizzo è uno di quei sogni felici in cui ti ritrovi con i piedi sulla sabbia e il riflesso del mare negli occhi. Nessuno conosce la nostra bellissima Pizzo più di chi c’è nato, di chi ci vive o semplicemente qui ha lasciato il suo cuore. Siamo circondati da tanta bellezza, ma spesso non ce ne rendiamo conto e lasciamo che sfiorisca. Negli anni ci siamo rassegnati a subire gli eventi, senza avvertire più la necessità di proteggere e valorizzare lo straordinario tesoro che possediamo. Ora basta. Dobbiamo squarciare questa coltre di apatia che aleggia sulla città. Dobbiamo tornare a decidere del nostro futuro dando a Pizzo un nuovo slancio economico e culturale. Ecco perché ho scelto di candidarmi a sindaco. La bussola che mi guida è quella di una Pizzo moderna, all’avanguardia e che pensi in grande. Una Pizzo che torni a primeggiare in Calabria, perché non abbiamo niente da invidiare a nessuno, per cultura, tradizioni e risorse naturali.  A sognare con me un domani diverso, che restituisca a Pizzo il ruolo che merita, c’è una squadra di persone esperte e fortemente motivate, guidate dall’amore per la propria città. I problemi da affrontare e le soluzioni per risolverli li vogliamo individuare insieme, ascoltando cittadini e associazioni. A voi, dunque, rivolgo il mio invito. Parliamo. Confrontiamoci. Arrabbiamoci, se necessario. Ma riprendiamoci il nostro destino. Torniamo finalmente a decidere del nostro futuro. AdessoPizzo».

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