martedì,Dicembre 3 2024

Comune di Vibo, in Consiglio disco verde (con aumento) al nuovo Piano della Tari

Durissima l’opposizione che rileva anche relazioni contraddittorie tra di loro e una politica «assente» davanti ai cambiamenti normativi

Comune di Vibo, in Consiglio disco verde (con aumento) al nuovo Piano della Tari
Maria Teresa Nardo, assessore al Bilancio

Approvato dal consiglio comunale di Vibo Valentia con i soli voti della maggioranza il Piano economico-finanziario delle nuove tariffe Tari 2022-2025 (che si basa sui costi del 2020) che prevede un aumento per gli utenti. Il documento, infatti, vede un innalzamento complessivo pari a 1,12%. Sul punto ha relazionato in aula l’assessore al Bilancio Maria Teresa Nardo, che, al di là dei riferimenti tecnici, ha riferito che l’amministrazione «è riuscita a mantenere una tariffa costante, nonostante nel 2020 ci sia stato un cambio organizzativo nel sistema della gestione dei rifiuti in Calabria. La Regione ha, infatti, abbandonato una parte di attività e le ha trasferite alle Ato e, quindi, ai Comuni, incrementando decisamente le tariffe, discariche e altro. Questo passaggio ha portato a un incremento smisurato per tutti gli enti della Tari. Il nostro Piano ha un incremento dell’1,12% non di più. Lo sforzo che stiamo facendo – ha aggiunto l’assessore – è comunque quello di avere una Tari legittima che rientra nei parametri normativi e avere così pareri positivi dell’autorità. Corre l’obbligo di ricordare che, a fronte di rincari considerevoli nel trattamento dei rifiuti, stiamo riuscendo tuttavia a garantire una tariffa ferma, bloccata. E questo grazie all’incremento della raccolta differenziata dei rifiuti che negli ultimi anni è decisamente migliorata, abbiamo toccato infatti la soglia del 60% e più. Ebbene dire che nel tempo l’effetto Covid, l’effetto rincari, il cambio di gestione a livello regionale e le politiche più restrittive di Arera non hanno portato quegli incrementi che in altri contesti ci sono stati. Il nostro obiettivo  – ha chiuso l’assessore – è comunque mantenere la Tari su questi livelli». [Continua in basso]

L’aumento anche per il cambio di capitolato

L’assessore Vincenzo bruni

E poi intervenuto l’assessore all’Ambiente Vincenzo Bruni, il quale si è soffermato anche lui sui motivi degli aumenti, dovuti «innanzitutto al cambio di capitolato, il Comune è passato dai 3 milioni e mezzo fino al 2019 a 3 milioni e 9mila nel 2020, poi il costo del trattamento dei rifiuti. Fino al 2019 la Regione faceva da cassa per tutti i Comuni, pagava gli impianti. Costi dunque di gestione regionale che poi venivano spalmati su tutti i Comuni. Adesso, invece, sono le Ato a trattare con gli impianti di trattamento indifferenziato e noi non abbiamo impianti, ragione per cui dobbiamo andare a negoziare con strutture fuori provincia. Tra spese e conguagli i costi lievitano ammortizzati in parte con la raccolta differenziata dei rifiuti, ma i costi nel tempo sono passati nel 2020 a 230, 240 mila euro a tonnellata. Noi subiamo un intero ciclo che sta andando alla deriva perché nel 2022 siamo partiti già con 330 euro a tonnellata. Le discariche si stanno esaurendo, noi gli scarti li stiamo mandando in Svezia», ha detto ancora Vincenzo Bruni.

«Assenza totale della politica»

Laura Pugliese (Pd)

Durissimo l’intervento del consigliere comunale del Pd Laura Pugliese. A dire di quest’ultima, infatti, «non può che definirsi disdicevole la relazione dell’assessore al Bilancio perché viene in aula convinta di parlare con degli ignoranti. Oggi ci viene a spiegare il modo con cui si calcola la Tari, fa una relazione tecnica, il cui contenuto politico mira a mantenere inalterata questa Tari che già lo scorso anno è aumentata del 40% e adesso di un altro rincaro pari all’1% e più. Mi sarei aspettata, invece, – ha puntualizzato il consigliere di opposizione – da parte dell’assessore un impegno mirato a porre in essere tutte quelle politiche tese affinché si potessero contrastare o mitigare gli effetti, che sono evidenti, degli adeguamenti normativi. Ancora peggio l’intervento dell’assessore Bruni. Insomma, mi sarei aspettata non un atteggiamento passivo davanti ai cambiamenti che comportano aumenti delle tariffe. In questo c’è stata una assenza totale della politica che subisce. Come mai, poi, le due relazioni allegate al Piano Tari incorrono in delle contraddizioni evidenti relativamente allo stesso periodo, alla stessa percentuale in merito alla raccolta differenziata. Due relazioni contradditorie, quella del Comune parla di servizio soddisfacente, l’altra, a cura dell’ente territorialmente competente, mi dice il contrario: ossia che nel 2020 il Comune di Vibo mostra sulla raccolta differenzia un valore pari al 46,07% peggiorando il 2019, mentre la relazione del Comune dice che la percentuale di raccolta differenziata nel 2020 e in progressivo miglioramento. Due relazioni certificate dai revisori si contraddicono. La pratica è irricevibile, ritiratala.  Non è lineare, gli allegati che la compongono non sono coerenti tra loro». [Continua in basso]

Lorenzo Lombardo, consigliere di Forza Italia ha, invece, sostenuto che «la Tari è la sommatoria di una mera distribuzione matematica dei numeri, con il Piano economico-finanziario devi coprire il 100 per cento del servizio. Punto. L’assessore al Bilancio, quindi, poco c’entra con il documento. Oggi l’aumento della nostra Tari è pari a poco più dell’1%, ossia 2 o 3 euro a bolletta, mentre in altre realtà calabresi l’aumento è di 70 euro. Ci possiamo quindi ritenere soddisfatti».  

Il capogruppo di Azione Stefano Luciano, infine, ha evidenziato che «l’aumento della tariffa non corrisponde un servizio qualitativo soddisfacente. Capisco, però, che la politica è fatta di piccole sfumature tese alla strumentalizzazione di alcune situazioni che si cerca di fare apparire come non veritiere solo in funzione di una caratteristica che io ho sempre attribuito a questa amministrazione: la caratteristica di volere fare passare dei messaggi di positività che non sono reali». In riferimento poi ai Revisori dei conti che hanno dato parere positivo alla pratica, Stefano Luciano ha chiesto «in relazione a quali verifiche e a quali atti è stato pronunciato visto che è composto di sole tre righe. Questa è una pratica che non si può votare, anche perché il coefficiente sul miglioramento previsto da Arera sulla qualità delle prestazioni erogate agli utenti della raccolta differenziata a Vibo è pari allo 0%. Il servizio è andato peggiorando», ha tuonato il capogruppo.

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