Serra, Barillari annuncia un Consiglio comunale aperto sul tema dell’ospedale
Fissato per sabato 19 novembre cosicchè tutte le realtà politiche e la cittadinanza possano confrontarsi democraticamente e nel rispetto dei ruoli
Il sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, ha indetto un Consiglio comunale aperto per sabato 19 novembre, per discutere sul delicato tema della sanità riguardo ai livelli assistenziali e ai bisogni emergenti della popolazione delle Serre. Il nosocomio montano, infatti, è al centro del dibattito socio – politico da diversi mesi e per una discussione propositiva, il primo cittadino ha optato di programmare una seduta pubblica aperta nella sala consiliare: «Ritengo sia la sede opportuna in cui tutte le realtà politiche possano confrontarsi nel rispetto dei ruoli e dove la cittadinanza potrà esprimersi in modo democratico. Ma, soprattutto, è la sede in cui i ruoli non si sovrappongono, bensì assumono i compiti che sono chiamati a svolgere». Non ci possono essere divisioni sul tema della sanità – ha aggiunto – né «strumentalizzazioni politiche. Ripeto e pratico questo concetto da sempre, anche nello scorso marzo, quando un altro Consiglio comunale aperto è stato già svolto in merito». [Continua in basso]
Secondo Barillari: «In quel momento si raccoglievano firme, oggi si continuano a raccogliere firme. Azione civica che merita sicuramente rispetto ma che rimane monca se non trova seguito nelle sedi istituzionali. Credo, infatti, che i sindaci non possano limitarsi a sottolineare cose evidenti o amplificare un malessere che tutti noi viviamo, ma debbano lavorare per dare risposte». E le risposte, ha proseguito: «vanno trovate nelle sedi opportune, instaurando un confronto consapevole della realtà odierna e che richiede fermezza nella risoluzione dei problemi. Sappiamo tutti quale era la condizione del nostro ospedale trenta anni fa, così come siamo consapevoli della drammatica situazione sanitaria che interessa (non solo) il nostro territorio». Alfredo Barillari ha infine aggiunto che «Ripeterlo all’infinito non cambierà le cose. Infatti, oltre alla rabbia, si dovrebbero quantomeno proporre soluzioni: le istituzioni lo devono innanzitutto ai medici che continuano a lavorare in condizioni durissime; così come lo devono ai cittadini che rappresentano. Spero che nel prossimo consiglio ci si possa confrontare su questo, evitando polemiche e creando un dialogo che analizzi la realtà delle cose alla ricerca di risposte.
Non esistono squadre diverse a cui prendere parte su questo tema.
È necessario, invece, dimostrare unità su un argomento che rimane di vitale importanza per tutti».
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