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Zambrone, l’opposizione: «Non raggiunto nessun obiettivo di rilievo»

Il bilancio 2022 di “Rinascita per Zambrone”: «Invitiamo i componenti della maggioranza a prendere le distanze da un gruppo che non c’è»

Zambrone, l’opposizione: «Non raggiunto nessun obiettivo di rilievo»
Il municipio di Zambrone e, nei riquadri, da sinistra: Epifanio, Conca e Cotroneo

Il gruppo di opposizione “Rinascita per Zambrone” stila un bilancio delle attività portate avanti nel corso del 2022: «Sintetizzare un anno di lavoro, studio, ricerca, approfondimenti e l’attenta costruzione di rapporti e legami politici e sociali, per intensificare e rafforzare i nostri rapporti sul territorio e per essere più vicini ai nostri concittadini, non è stata sicuramente cosa facile, soprattutto se si intende la Politica per quello che è: una missione. Occuparsi dei problemi della propria comunità – aggiungono – come anche delle opportunità da cogliere, rappresenta un impegno da svolgere con assoluta dedizione, perché quando si decide per gli altri, quando si spendono soldi pubblici e si assumono decisioni che possono cambiare la vita delle altre persone, che lo si voglia o no, di questo si tratta, bisogna essere dotati di grande altruismo». [Continua in basso]

In particolare, come opposizione, sono state presentate:

  • 16 interrogazioni
  • 8 richieste di accesso agli atti
  • 1 mozione di trasparenza
  • 1 contestazione per convocazione di consiglio straordinario e urgente
  • 2 manifestazioni di solidarietà
  • 2 lettere pubbliche
  • 6 proposte politico/amministrative
  • Più di 130 articoli e notizie sulla nostra attività da consiglieri di opposizione.
Da sinistra Amelia Conca, Fabio Cotroneo e Mariella Epifanio

«Ma la nostra – scandiscono i componenti della minoranza – è stata soprattutto un’attività di controllo e di istanze indirizzate al sindaco L’Andolina e alla sua compagine amministrativa, per rispondere alle annose esigenze dei cittadini e dei bisogni di un territorio in cerca di un volano che gli consenta un più rapido sviluppo. Un’attività che voleva rendere partecipe la cittadinanza ai consigli comunali per avvicinarli alla politica locale, attraverso la richiesta delle dirette. Sempre negate. Non per la maggioranza che, con delibera di giunta n. 69 del 19 maggio 2022, ha deciso di fare le video conferenze per le riunioni di giunta, con tanto di regolamento annesso. Curioso leggere nelle motivazioni di tale scelta, gli stessi riferimenti normativi e le stesse ragioni, che avevamo utilizzato noi nelle nostre interrogazioni, parlando di trasparenza e condivisione delle moderne tecnologie nella pubblica amministrazione al servizio dei cittadini. Una giunta che pensa per sé e impedisce alla cittadinanza di essere partecipe alle scelte amministrative e politiche che la riguardano».

L’analisi di Rinascita prosegue: «Le abbiamo provate davvero tutte per riuscire ad essere ascoltati. E mentre a denti stretti qualcuno di maggioranza ci diceva di condividere le nostre battaglie, dopo ci ritrovavamo riscontri alle nostre interrogazioni, firmate dagli stessi. È il caso del vicesindaco che ha delega alla viabilità, che prima ha dato massima disponibilità per la battaglia alla sicurezza di due arterie provinciali che passano nel territorio comunale e dopo ha firmato il riscontro in cui evidenziava la responsabilità della provincia e poneva un freno ad ogni possibile collaborazione in merito. Evidentemente firmare carte senza neanche guardare cosa ci sia scritto, è un’attività abbastanza frequente nella maggioranza».

E ancora: «Un anno in cui sul territorio non si è prodotto alcun risultato finito. Qualche cantiere aperto come la strada San Giovanni-Priscopio che è inserita nel piano di emergenza della protezione civile, spazzata via dalle ultime piogge; demolizioni di un pozzo quando la maggioranza decide di accendere un mutuo di 365 mila euro per la costruzione di 3 nuovi; abitazioni senza acqua e quando c’è, spesso arriva marrone; fondi destinati ad aiuti alimentari non pubblicizzati per darne informazione a tutta la cittadinanza; ennesima inaugurazione in piazza 8 Marzo di un campo di bocce nel quale viene impedito l’accesso a persone con disabilità quando la stessa maggioranza  si è detta in un riscontro inviatoci, sensibile a questo tema e attenta alle barriere architettoniche; esclusi dalla commissione cultura e dagli eventi realizzati nonostante ne faccia parte la consigliera Conca come vice presidente; 3,5 milioni di euro fermi da anni per un progetto alla marina che ancora non esiste. Altri progetti e occasioni perse tra cis, green community e fondi europei; frazioni abbandonate, rotture interne al gruppo di maggioranza, giochi di forza sui dipendenti per ottenere un’attenzione non dovuta sui ruoli di alcuni consiglieri».

Il sindaco L’Andolina

L’opposizione rileva: «Zambrone non voleva tutto questo e la presenza finalmente di un’opposizione vera, ha confermato che l’amministrazione L’Andolina, non è stata in grado di raggiungere nessun obiettivo valevole di menzione sul territorio comunale. Solo una gran quantità di parole, senza alcun riferimento fattivo che abbia dato risultati all’azione politica del gruppo di maggioranza. Che da fuori fa apparire il governo positivo ma in realtà è come osservare l’allegoria del Cattivo Governo nell’affresco di Ambrogio Lorenzetti. Il personaggio principale dell’affresco è la Tirannide, al fianco della quale volano l’avarizia, la superbia e la vanagloria. Mentre il resto del mondo va avanti, noi siamo tornati irrimediabilmente indietro. Crediamo sia giunta l’ora di porre fine a questo lungo supplizio, invitando chi tra la maggioranza gode ancora di autonomia intellettuale, a prendere le distanze da un gruppo che non c’è e in cui emerge solo una volontà. È anche una questione di dignità personale, oltre che di amore e senso del dovere per il bene del nostro territorio. Bisogna ricordarsi – chiosano – che la storia penalizza amaramente chi tiene stretta la poltrona come anche chi distrugge, allontanandolo per sempre dalla vita pubblica della propria comunità. Più tardi si comprende questo meccanismo, più vicini all’oblio si è».

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