martedì,Aprile 30 2024

Elezioni a Vibo, Lega: «Improponibile una ricandidatura del sindaco Maria Limardo»

Il segretario Mino De Pinto e il consiglio direttivo auspicano un candidato capace di aggregare piuttosto che dividere, altrimenti il partito è «pronto a scendere in campo da solo»

Elezioni a Vibo, Lega: «Improponibile una ricandidatura del sindaco Maria Limardo»
Mino De Pinto, coordinatore comunale della Lega

“Il segretario di sezione della Lega Mino De Pinto, assieme al consiglio direttivo composto da Roberto La Gamba, Carlo Tripodi, Francesco Artusa, Nazzareno Cricenti, Silvio Biondino e Nicola La Sorba, dopo una lunga e attenta analisi, ha cercato di evidenziare l’aspetto politico su alcune circostanze in cui il partito, in questi quattro anni e mezzo di amministrazione comunale, è stato sempre tagliato fuori da tutte le scelte che il sindaco di Vibo ha fatto”. E’ quanto afferma il partito della Lega di Salvini che con Mino De Pinto ricorda: «Qualche tempo fa avevo tentato di tendere una mano, chiedendo un incontro formale al sindaco con una delegazione del partito. Il sindaco ci ha ricevuti nel suo ufficio, e noi ci siamo proposti di collaborare chiedendo di essere presi in considerazione. Ovviamente – prosegue il segretario della Lega – la richiesta era quella di partecipare all’attività amministrativa magari con la presenza in giunta di un assessore in quota Lega oppure di dare un contributo programmatico più adeguato alle necessità e aspettative dell’intera comunità vibonese. Purtroppo, dobbiamo registrare che ad oggi sebbene il sindaco abbia riservato una risposta non si è più fatto né vedere né sentire mortificando in tal modo le prerogative di una forza politica che pur non presente in consiglio comunale vanta un importante e forse determinante consenso sul territorio per come avremo modo di dimostrare anche in occasione del prossimo rinnovo del consiglio comunale. Ricordo inoltre che nell’ultimo periodo, precisamente quando si è aperta la crisi al Comune con le dimissioni dei tre assessori in quota Città Futura, sono stato contattato telefonicamente dal Sindaco, il quale mi disse che presto avremmo dovuto vederci perché era in atto il rimpasto di giunta, ma purtroppo anche in quella occasione siamo stati presi in giro perché, dopo due giorni, abbiamo letto i nomi dei nuovi assessori sui giornali, nessuno a rappresentanza della nostra compagine e soprattutto senza che potessimo esprimere alcuna forma di gradimento sulla piattaforma politica prima ancora che sulle persone. Questa credo sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché reputo che le persone che rappresentano la Lega a Vibo Valentia hanno una grande dignità prima personale, poi politica. Noi siamo sempre stati attenti alle problematiche che affliggono il nostro territorio e guardiamo con molta attenzione all’interesse del Paese; quindi, per noi è improponibile una ricandidatura del Sindaco uscente Maria Limardo. Ciò che auspichiamo è un centrodestra compatto e allargato anche al centro, alle associazioni e ai movimenti che sposano un comune programma. Il gruppo dirigente del nostro Partito vorrebbe un candidato sindaco che aggreghi piuttosto che dividere; candidato che sia espressione condivisa e il risultato di un tavolo di concertazione fra il maggior numero di forze politiche del centrodestra e che si richiamano ai liberali riformisti affrancandosi da logiche politiche elitarie e clientelari come fino ad oggi sta avvenendo. Operando diversamente c’è il rischio di dividerci mentre solo scegliendo un nome di comune accordo possiamo trovare la sintesi per andare a governare questa città in modo chiaro e onesto, senza fare giochi di palazzo, perché le persone sono stufe di subire imposizioni dall’alto che portano solo malumori nel territorio. Infine – conclude la nota stampa a firma di Mino De Pinto – vogliamo esprimere chiaramente il fatto che, se il nome del candidato sindaco scelto dovesse provocare troppe fratture interne, noi abbiamo certamente le carte in regola per scendere in campo da soli, con una nostra espressione capace di aggregare e accogliere consensi sul territorio».

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