giovedì,Maggio 2 2024

Serra, la minoranza al sindaco: «Stipendio raddoppiato, il resto solo bugie»

I consiglieri di minoranza Figliucci, Procopio e Tassone attaccano Barillari: «Gli amministratori avrebbero potuto aprire un capitolo di bilancio e destinare quelle somme a scopi sociali»

Serra, la minoranza al sindaco: «Stipendio raddoppiato, il resto solo bugie»
Il municipio di Serra San Bruno

«Barillari ormai è un sindaco Pinocchio: sull’aumento delle indennità mente sapendo di mentire per nascondere il fatto che si è raddoppiato lo stipendio». I consiglieri comunali di minoranza Vito Regio, Biagio Figliucci, Antonio Procopio e Luigi Tassone attaccano a testa bassa e biasimano il comportamento della maggioranza che, a loro avviso, «è impegnata a propagandare goffamente sfiorando il ridicolo invece che ad amministrare». I rappresentanti dell’opposizione si concentrano soprattutto sul primo cittadino, «la cui indennità da gennaio passerà da 1.700 a 3.400 euro mensili», e sottolineano quanto «questo raddoppio arrivi in un momento difficile per le famiglie serresi». «Volendo – affermano –ancora i consiglieri, gli amministratori avrebbero potuto aprire un capitolo di bilancio e destinare quelle somme a scopi sociali. Invece hanno preferito tenere tutto per loro, alla faccia di chi sperava nel tanto sbandierato cambiamento».

Gli esponenti della minoranza fanno un passo indietro e ricordano che «le campagne elettorali della lista ‘Liberamente’ sono sempre state basate sulle accese critiche ai costi della politica e tutti ricordiamo i toni e le parole che sono state pronunciate dai palchi. Rammentiamo, in particolare, il comizio di piazza Garusi, dove furono sbeffeggiati gravemente coloro che prestavano attività connesse al mondo politico-istituzionale. Oggi – aggiungono – coloro che si proclamavano paladini della giustizia e protettori dei poveri non si fanno alcuno scrupolo e si trasformano in ciò che dicevano di combattere. Di più, incarnano la parte più vecchia e logora di quel sistema che hanno criticano aspramente». Procopio, Regio, Figliucci e Tassone ribadiscono che «è corretto che chi lavora per la comunità percepisca un’indennità, ciò che non è accettabile è che gli incendiari diventino i pompieri a seconda delle convenienze, che chi si è scagliato in modo brutale contro i precedenti amministratori, rei di aver percepito legittime spettanze, poi colga la palla al balzo per intascare le indennità un tempo esposte al pubblico ludibrio».

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