domenica,Maggio 5 2024

Medicina territoriale, il gruppo “Per Serra insieme”: «Basta comunità abbandonate»

Il movimento chiede attenzione verso un territorio in cui «spesso mancano le possibilità di effettuare azioni di primo intervento»

Medicina territoriale, il gruppo “Per Serra insieme”: «Basta comunità abbandonate»

Preoccupa lo stato della medicina territoriale. A prendere la parola, il gruppo politico “Per Serra insieme”, intervenuto a seguito di quanto accaduto nei giorni scorsi a Nardodipace. Più nel dettaglio nel piccolo centro del Vibonese si sono registrati disagi nei soccorsi a una insegnante che aveva avvertito un improvviso malore. «Sin dalla costituzione del nostro gruppo – si fa presente nella nota stampa – ci siamo proposti di affrontare responsabilmente tematiche di interesse collettivo, al di là degli steccati politici, per sviscerare le criticità, approfondire le situazioni, individuare e realizzare le soluzioni».


«Le condizioni in cui versa il nostro territorio – sostiene il movimento – sono di sostanziale abbandono, poiché spesso non ci sono le possibilità per effettuare azioni di primo intervento o per prevenire l’ospedalizzazione. Quello che ancor di più preoccupa è la tendenza al peggioramento o alla perdita dei servizi: il personale posto in quiescenza non viene sostituito, la comunità vede sparire gli strumenti per la tutela della salute, non ci sono reali strategie di contrasto a questo depauperamento. Manca inoltre la certezza dei diritti e non c’è fiducia nel sistema istituzionale».


Dopo aver ribadito l’obiettivo di «farsi promotore di iniziative a difesa dei diritti di un’area, che pur avendo importanti potenzialità, è disagiata», il movimento afferma che, a breve, saranno organizzati degli incontri con il presidente della commissione Sanità, il commissario dell’Asp di Vibo Valentia e i consiglieri regionali al fine di «conoscere ogni dettaglio sulla programmazione sanitaria di breve e lungo periodo e confrontarci su possibili risposte per superare le criticità esistenti».


«Non ne facciamo questioni di bandiera politica – rimarca il movimento – ma riteniamo che debba esserci un impegno forte per proteggere la nostra comunità. Siamo convinti – conclude il gruppo – che un futuro a Serra San Bruno e nel comprensorio delle Serre sia possibile, ma solo se saremo disposti a lottare in maniera ferma per consolidare le basi del vivere civile, per valorizzare le nostre eccellenze e per far concretizzare la nostra idea di sviluppo sostenibile».

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