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«Ci toccherà andare alle visite mediche con l’avvocato», l’indignazione dei vibonesi per la prenotazione “rubata” al malato oncologico

Rabbia e testimonianze su episodi simili a quello raccontato da Il Vibonese: negata una gastroscopia prenotata un anno e mezzo prima perché la prestazione risultava già erogata agli “amici degli amici”. Liste d’attesa interminabili, ecco un paio di consigli per far valere i propri diritti

«Ci toccherà andare alle visite mediche con l’avvocato», l’indignazione dei vibonesi per la prenotazione “rubata” al malato oncologico

Ha generato un’ondata di indignazione il caso del malato oncologico vibonese che non ha avuto accesso a una gastroscopia prenotata un anno e mezzo prima, poiché la prestazione risultava «già erogata». «Ci sarà stato qualche “amico degli amici”», si è sentita dire la moglie da un operatore del Cup Calabria a cui si era rivolta per chiedere chiarimenti. I controlli da fare necessariamente ogni tre mesi costringono l’uomo, un padre di famiglia di Soriano, a ricorrere alla sanità privata sborsando fino a 600 euro ogni volta. La vicenda è stata raccontata da Il Vibonese e immediati sono arrivati i feedback di tanti lettori, che a loro volta hanno avuto a che fare con liste d’attesa lunghissime e prenotazioni non andate a buon fine.

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«Una vergogna», «Siamo alla frutta», «Per curarci dobbiamo andare a destra e a manca, con tutte le tasse che paghiamo». E poi un laconico «tutto come da tradizione». Dai commenti sulle pagine social de Il Vibonese e dalle conversazioni con alcuni dei lettori, emerge tutta la rabbia e lo sdegno per una sanità che a queste latitudini sembra arrancare sempre più. I cittadini vibonesi insomma quell’ultimo posto a livello nazionale per i servizi sanitari, certificato dall’ultima classifica sulla qualità della vita pubblicata pochi giorni fa, lo sentono tutto. «Tra un po’ ci tocca andare alle visite, prenotate anni prima, accompagnati da carabinieri e avvocati per avere un nostro sacrosanto diritto», commenta un’utente.

Per capirci qualcosa in più abbiamo tentato di metterci in contatto con i commissari dell’Asp di Vibo Valentia, però invano. E intanto abbiamo continuato a raccogliere i racconti di chi deve lottare per vedersi garantito un diritto imprescindibile. «Mi è successa una cosa simile al signore di Soriano – ci ha riferito un lettore -. A Germaneto la mia prenotazione non risultava e ci hanno dato una nuova data. Ma io ho bisogno di fare quell’esame ora, devo farlo una volta all’anno. A Vibo non ci sono date disponibili e per non aspettare troppo e rischiare penso che dovrò rivolgermi a una struttura privata. È una vergogna disumana».

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Eppure il Piano nazionale di Governo delle liste di attesa (Pngla) varato nel 2019, prevede un’attesa massima di 120 giorni per le prestazioni programmabili. Una regola disattesa, sistematicamente, a Vibo Valentia ma non solo. Sono numerose le testimonianze di chi chiama per prenotare un esame diagnostico o una visita specialista e si sente dire dall’altro capo del telefono date lontanissime, tipo estate o addirittura dicembre del 2026. Due anni, un tempo enorme.

Cosa fare se l’attesa è troppo lunga: gli aiuti ai cittadini

Quella delle liste d’attesa interminabili è ormai un’emergenza nazionale, con il Governo che recentemente è intervenuto in materia con un decreto – poi convertito in legge – che prevede una serie di misure per abbatterle. La norma ribadisce tra le altre cose che Asp e ospedali non possono chiudere le prenotazioni (il fenomeno delle cosiddette agende chiuse). E c’è di più: «Ai cittadini – si legge sul sito del ministero della Salute – deve essere garantita la prestazione nei tempi previsti dalla classe di priorità individuata nel Piano nazionale di Governo delle liste di attesa – Pngla. In caso di impossibilità a rispettare tali tempi con il servizio pubblico, la prestazione dovrà essere garantita ricorrendo all’intramoenia o al privato accreditato, facendo corrispondere al cittadino il solo importo del ticket, se previsto».

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Un altro aiuto a chi è alle prese con attese che vanno ben oltre il limite dei 120 giorni stabilito dal Governo, viene direttamente dal territorio vibonese. Si tratta dello sportello gratuito “Sos liste d’attesa” promosso dall’Osservatorio civico Città attiva in collaborazione con diverse associazioni e la stessa Asp di Vibo. È stato inaugurato a giugno nei locali del poliambulatorio di Moderata Durant: aperto ogni mercoledì dalle 16 alle 18, supporta i cittadini affinché ottengano prenotazioni entro i limiti di tempo previsti dalla normativa.

Cosa farà l’Asp per abbattere le liste d’attesa?

Intanto nel Piano delle attività per il 2025, tra gli obiettivi aziendali principali l’Asp di Vibo ha inserito proprio il «contenimento dei tempi di attesa» ma anche l’«applicazione di azioni mirate al recupero di prestazioni prenotate oltre i tempi previsti dal Pngla attraverso piani operativi predisposti in funzione di fondi stanziati e dedicati». Resta da capire quali saranno, in concreto, le azioni messe in campo per migliorare la vita dei cittadini e rendere meno faticoso il loro voler semplicemente godere del diritto alla salute. E, a proposito di fondi, giusto dieci giorni fa la Regione ha stanziato 20 milioni di euro per la riduzione delle liste d’attesa: oltre un milione di euro arriverà all’Asp di Vibo, per la precisione un milione, 83mila e 333 euro.

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