lunedì,Dicembre 2 2024

Comune di Vibo, pronto il piano di accoglienza per i profughi ucraini: coinvolti anche i privati

L’amministrazione del capoluogo sta operando in stretta collaborazione con la Prefettura, l'Azienda sanitaria provinciale, la Questura, la Diocesi, le associazioni di Protezione civile ed i soggetti del Terzo Settore per la gestione delle iniziative

Comune di Vibo, pronto il piano di accoglienza per i profughi ucraini: coinvolti anche i privati
Profughi ucraini (foto ansa)
Palazzo Luigi Razza, sede dell’amministrazione

La giunta comunale di Vibo Valentia ha approvato uno specifico atto di indirizzo per intervenire con azioni mirate a garantire l’accoglienza ed assistenza dei profughi ucraini sul territorio comunale. «L’attacco militare della Russia all’Ucraina – si legge nella delibera licenziata dall’esecutivo guidato dal sindaco Maria Limardo -ha determinato una emergenza migratoria per far fronte alla quale appare necessario ed urgente adottare iniziative connesse all’accoglienza dei cittadini ucraini che stanno giungendo sul territorio». Insomma, appare assolutamente necessario – viene fatto presente ancora nel documento approvato dalla giunta – «provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere eccezionale e straordinario per sostenete ogni atto assunto dal Governo nazionale e dalla Prefettura», considerata «l’esigenza di garantire con tempestività, nell’ambito del coordinamento dell’Unione Europea, nazionale, regionale e della Prefettura, assistenza nel territorio nazionale alla popolazione ucraina colpita dalla guerra». [Continua in basso]

Dallo sportello informativo all’assistenza educativa e scolastica

In particolare, quindi, sarà attivato uno sportello informativo per i cittadini ucraini che «necessitino di supporto tecnico-amministrativo» e sarà fornita assistenza «in ordine alla permanenza e regolarizzazione della loro presenza sul territorio (ad esempio, vaccinazioni, servizi sanitari previsti dall’Azienda sanitaria provinciale, segnalazioni prefettizie, regolarità di soggiorno)». Ma l’amministrazione comunale del capoluogo intende anche fornire il necessario orientamento in relazione «all’assistenza educativa e scolastica per i minori ucraini, rafforzare il servizio sociale di ascolto ed assistenza con personale qualificato (psicologi, assistenti sociali, mediatori culturali), nonché raccordarsi con le associazioni per promuovere iniziative di raccolta di beni prima necessità e di indumenti, istituire una mail dedicata per la ricezione delle richieste di informazione, istituire nel sito del Comune un’apposita sezione “Emergenza Ucraina”, nonché attivare il Centro di operativo comunale per l’emergenza Ucraina.

Coinvolti i privati per la disponibilità abitativa

Ma non basta. La giunta comunale di Palazzo Luigi Razza ha, altresì, approvato di dare indirizzo «per attivare una ricognizione della disponibilità abitativa sul territorio comunale attraverso la segnalazione, da parte dei privati cittadini, della disponibilità a titolo gratuito di immobili per l’accoglienza dei profughi specificando le caratteristiche dello stesso e l’ubicazione». Oppure «la segnalazione, da parte dei privati cittadini, della disponibilità a titolo gratuito ad accogliere profughi nella propria abitazione specificando spazi e informazioni relativi al nucleo familiare ospitante». Approvata, infine, dall’esecutivo Limardo la promozione di un Tavolo operativo con le associazioni di volontariato ed enti del Terzo Settore volto ad individuare soluzioni alloggiative ed altre forme di aiuto e solidarietà». [Continua in basso]

Questo, dunque, è quanto è stato messo nero su bianco dalla giunta di Palazzo Luigi Razza, la quale nella delibera non manca di ricordare che «il Comune sta operando in stretta collaborazione con la Prefettura, l’Azienda sanitaria provinciale, la Questura, la Diocesi, le associazioni di Protezione civile ed i soggetti del Terzo Settore per la gestione dell’accoglienza dei profughi ucraini», stante «l’affluenza di cittadini ucraini bisognosi di ospitalità e di accoglienza» e che, pertanto, si rende mettere in campo «opportuni interventi di assistenza, supporto ed orientamento».

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