giovedì,Dicembre 5 2024

Vibo, la frazione San Pietro senza pace: strada chiusa da 3 anni e ora la frana che cammina. Montesanti: «Vetrini di monitoraggio saltati»

Grosse fessure lungo un muraglione di contenimento allarmano il noto storico vibonese, che per i lavori di riqualificazione in piazza parla di «spreco di soldi» e si chiede: «I 900mila euro non era meglio usarli per la messa in sicurezza?»

Vibo, la frazione San Pietro senza pace: strada chiusa da 3 anni e ora la frana che cammina. Montesanti: «Vetrini di monitoraggio saltati»
Le foto scattate da Montesanti a San Pietro

«Che Dio ci aiuti». Non resta che appellarsi alla religione ai cittadini di San Pietro, frazione di Vibo Valentia, la cui principale strada d’accesso è ancora chiusa dopo la frana dell’ottobre del 2021. Più di tre anni e mezzo non sono bastati per la riapertura, nonostante i lavori avviati e andati avanti seppur tra intoppi e ritardi. Sulla vicenda è tornato il noto storico vibonese Antonio Montesanti: «Ho riscontrato che i lavori per tentare di mettere in sicurezza la strada d’accesso a San Pietro sono ripresi e si svolgono con la dovuta attenzione – scrive -. Poco più di 400mila euro, con fondi del Pnrr, per ridare vivibilità e sicurezza alla più piccola e più antica frazione del comune di Vibo Valentia. Ben felice della scoperta mi sono fatto a piedi la strada per raggiungere la piazza della frazione, in cui è in atto un intervento per poco più di 900mila euro, sempre fondi del Pnrr, per rifarla nuova». Ed è durante questa breve passeggiata che Montesanti si accorge di un altro problema, che subito provvede a denunciare pubblicamente.

«La mia attenzione – afferma Montesanti – è attirata dalle numerosissime crepe lungo il muraglione di contenimento in pietra che costeggia la strada.  Non esagero a dire che tutto il costone, fino a raggiungere l’altro ponte, è interamente in frana! Decine di spaccature, alcune piccole altre così grandi tanto da destare preoccupazione, segnalano una situazione di pericolo che, a mio parere, persiste da tempo». C’è di più, infatti: «Molte di queste spaccature sono state oggetto di verifica ed indagine idrogeologica, e lo dimostrano i vetrini, incollati ai loro lati, per consentire ai geologi di controllare il movimento delle fratture». Vetrini di cui resta ben poco, riferisce Montesanti con tanto di foto che lo dimostrano.

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«Sui 18 vetrini contati tra i due ponti, ben 15 sono rotti, 2 addirittura scomparsi, segnalati solo dalla colla sopravvissuta alla pressione dilagante della spaccatura, 1 solo rimasto ancora intero», denuncia. Crepe che si sono allargate, insomma, facendo addirittura saltare i vetrini che erano stati messi lì proprio per tenerle sotto controllo. Da qui la rabbia di Montesanti, che si amplifica nel momento in cui raggiunge la piazza interessata dai lavori di riqualificazione. Rabbia dovuta non tanto perché «lo trovo fermo, senza nessuno a lavorarci», quanto per «la priorità di tale intervento rispetto alle condizioni di pericolo della intera strada del paese». Uno «spreco di soldi» a fronte dei «segnali di pericolo lanciati dal territorio», secondo Montesanti, che si chiede: «Quei 900 mila euro non era meglio utilizzarli per mettere in sicurezza l’intera strada fino al paese, risistemando la piazza solo dopo? Che Dio ci aiuti».

Sulla piccola comunità di San Pietro, già alle prese con infiniti disagi ormai da quasi quattro anni, ecco dunque un’altra tegola. Il tema, sempre lo stesso: la sicurezza dei cittadini di fronte a un territorio che sembra quasi sbriciolarsi.

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