venerdì,Aprile 26 2024

Protezione della “Costa degli Dei”, importante progetto per gli ecosistemi marini

Finanziato dalla Regione Calabria, ha come obiettivo generale quello di favorire la gestione sostenibile delle attività di pesca e acquacoltura, incentivando al contempo la competitività e la capacità di generare sviluppo, occupazione e coesione territoriale

Protezione della “Costa degli Dei”, importante progetto per gli ecosistemi marini

Il progetto è stato finanziato dalla Regione Calabria, attraverso la Misura 1.40 del “Piano Operativo del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca” (Feamp 2014 – 2020), che ha come obiettivo generale quello di «favorire la gestione sostenibile delle attività di pesca e di acquacoltura, incentivando al contempo la competitività e la realtiva capacità di generare sviluppo, occupazione e coesione territoriale». Tra gli obiettivi specifici della Misura, vi è la «tutela e ripristino delle biodiversità e degli ecosistemi acquatici». L’intervento consiste nella realizzazione, nei fondali marini delle aree costiere interessate, di un sistema di strutture, per proteggere gli ecosistemi marini e favorire il ripristino della biodiversità. In particolare, a protezione delle tre Zsc marine interessate dal progetto, saranno opportunamente posizionati dei cosiddetti “dissuasori antistrascico”. Inoltre, in una specifica area marina, verrà realizzata una «struttura di ripopolamento», con elementi modulari che, per materiali costituenti e forma, sono in grado di favorire l’attecchimento di larve di specie bentoniche e dare rifugio alle specie ittiche. Le attività progettuali comprendono, infine, azioni di informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale. [Continua in basso]

Scorcio di Capo Vaticano

L’area oggetto dell’intervento è rappresentata dalla c.d. “Costa degli Dei”, ovvero l’area costiera compresa tra i Comuni di Pizzo Calabro e Nicotera e, in particolare, dalle tre Zsc marine presenti: Fondali di Pizzo, Fondali di S. Irene e Fondali di Capo Vaticano. Oltre che per l’elevatissimo valore ambientale, l’area è di rilevante importanza anche per la rigenerazione delle risorse di pesca. In essa, infatti, sono ampiamente presenti i cosiddetti “habitat essenziali” (acque e substrati necessari ai pesci per riprodursi, emettere le uova, alimentarsi e crescere) e le aree di concentrazione dei giovanili (aree di nursey) di specie d’interesse per la pesca. La protezione e l’incremento di queste aree strategiche è, pertanto, essenziale per la ricostruzione delle risorse ittiche e l’applicazione di modelli di gestione più responsabili ed ecosostenibili.

Unità modulari

Le strutture previste sono: Moduli barriere artificiali e Moduli Net – Stop. Quanto alle prime, la loro presenza aumenta la possibilità di sopravvivenza dei giovanili della fauna ittica d’interesse commerciale, poiché i manufatti vengono utilizzati sia come aree di alimentazione, sia come zone di rifugio dai predatori. I moduli sono costituiti da piastre in calcestruzzo inerte (seafrendly), forate in varia maniera. Le unità modulari saranno dislocate sul fondale in un’area relativamente circoscritta, creando una struttura architettonica complessa (reef unit). La capacità di queste strutture è già stata testata, anche a livello nazionale in numerosi siti. I Moduli Net – Stop, invece, sono blocchi di cemento di notevole volume e peso, con tondini in ferro incurvi nella parte superiore, utili a prevenire lo strascico entro la batimetrica dei -50 m, proteggendo le aree di accrescimento di numerose specie ittiche pregiate. I moduli saranno posizionati sul fondale in singole unità, in modo da ridurre le possibilità d’intrusione nell’area con attrezzi a traino.

Circa gli effetti ecologici correlati all’intervento, le strutture sono concepite per determinare una serie di effetti positivi, quali: proteggere dallo strascico illegale le aree di accrescimento di numerose specie ittiche pregiate, a vantaggio della pesca artigianale; accrescere la diversità nell’ambiente e degli organismi presenti, sia sessili, le cui uova e larve, trasportate dalle correnti, si insediano direttamente sui substrati, sia vacantivi, cioè, liberi di muoversi all’interno delle aree protette; costruire habitat idonei, per specie con affinità per i substrati duri, offrendo tane e rifugi per le specie stanziali; attrarre le specie pelagiche, che sulla barriera trovano abbondante alimento; proteggere le forme giovanili e aliquote di adulti, per favorire la ricostruzione degli stocks di pesca, anche attraverso l’introduzione nell’ambiente marino di rifugi idonei e di substrati per l’attacco delle sacche ovigere ( es. seppie e calamari); avviare attività turistiche basate sullo snorkeling, sfruttando la variegata presenza di organismi marini che interagiscono con le barriere artificiali. [Continua in basso]

I partner: Il “Wwf provincia di Vibo Valentia”, Capofila del partenariato, è una associazione senza fini di lucro, il cui fine principale è la conservazione della diversità genetica, delle specie e degli ecosistemi e il contrasto alle minacce ambientali, con particolare riferimento alle aree protette e agli habitat prioritari. Il Wwf di Vibo, tra l’altro, ha realizzato di recente il progetto di rimozione straordinaria dei rifiuti nei Fondali degli ex Sic marini della provincia di Vibo (gli stessi oggetto degli interventi di tutela dell’attuale progetto). La Coldiretti Calabria – Settore Pesca, è un’organizzazione sindacale di rappresentanza delle imprese che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura, cui aderiscono numerose imprese e cooperative di pesca presenti nelle marinerie dell’area “Costa degli Dei”, oggetto degli interventi progettuali. La Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, fondata nel 1872 dallo scienziato tedesco Anton Dohrn, è un Ente pubblico di ricerca, vigilato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. La Stzione Zoologica è tra i più importanti Istituti di ricerca al mondo, nei settori della biologia marina e dell’ecologia.

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