venerdì,Maggio 10 2024

Gratteri: «Nessuno parla più di come contrastare le mafie»

Così il procuratore a margine dell'inaugurazione della mostra itinerante al palazzo di giustizia di Catanzaro per i 30 anni della Dia

Gratteri: «Nessuno parla più di come contrastare le mafie»

«Gli adulti non parlano più di contrasto alle mafie». E’ quanto affermato il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, parlando con i giornalisti a margine dell’inaugurazione della mostra itinerante per i 30 anni della Dia a palazzo di Giustizia di Catanzaro. Per Gratteri «è importante guardare queste immagini per conoscere la storia recente di questo Paese, per non dimenticare e perché questo serva a far riflettere i ragazzi. Soprattutto guardando queste immagini vorrei che il percorso mentale di questi ragazzi fosse quello di non farsi prendere in giro degli adulti che non parlano più di contrasto alle mafie, non parlano più di modifiche normative che servono sul piano sostanziale a combattere le mafie che continuamente si trasformano, mutano con il mutare sociale. Perché – ha proseguito il procuratore della Repubblica di Catanzaro – se noi aspettiamo ancora che le mafie ne uccidano uno a sera per pensare che quello è il problema e quindi se non c’è un morto a sera il problema non esiste e quindi la mafia non esiste e non c’è motivo d’investire su uomini e mezzi ma soprattutto sul piano normativo, allora siamo a posto, siamo tutti tranquilli perché non c’è problema. E domani – ha concluso Gratteri – vedremo Sanremo.
Ci sono tantissime cose che vanno modificate, ma soprattutto ragionare in termini organici di modifiche normative, è inutile che si continui a modificare un pezzettino. Si va a ritroso, si comincia al contrario, si deve andare non a valle ma a monte, si deve ragionare a rileggere ciò che si è scritto e capire dove ci sono le micro e medie modifiche da fare per poter far funzionare meglio il sistema, per informatizzarlo, velocizzarlo, aumentare le garanzie e farli diminuire al contempo i margini di manovra di chi non vuole che il sistema funzioni». Rispondendo a una domanda sulle eventuali responsabilità della politica sulle mancate modifiche normative, Gratteri ha affermato in modo lapidario: «La politica ha una responsabilità al 90%». (AGI)

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