Il Parco delle Serre e le nomine illegittime, da 11 anni l’ex presidente aspetta di essere reintegrato
Nonostante una sentenza definitiva del Consiglio di Stato, la Regione Calabria non ha sinora provveduto a rinominare Gregorio Paglianiti il quale segnala cause di incompatibilità per l’attuale commissario Alfonsino Grillo
«Attendo da undici anni», dice Gregorio Paglianiti. Di fatto fu l’ultimo presidente del Parco regionale delle Serre, prima che fosse «illegittimamente defenestrato» – rammenta – come ha riconosciuto, all’epilogo un lungo contenzioso amministrativo, una sentenza definitiva del Consiglio di Stato, risalente all’aprile del 2011, a cui la Regione Calabria mai ha ottemperato attraverso il suo reintegro nella carica. Esiste un rivolo giudiziario, tutt’altro che irrilevante, che attende ancora di essere concluso: pende davanti al Tribunale di Vibo Valentia, che entro il 2023, in sede civile, dovrà stabilire per quanto lo stesso Paglianiti dovrà essere indennizzato alla luce del danno subito. [Continua in basso]
«Il tempo continua a scorrere – spiega, alla nostra redazione il medico oculista con la passione per la politica – e il danno, al di là di quello patito dal sottoscritto, le cui dimensioni si alimentano giorno per giorno, è soprattutto per i contribuenti e per lo stesso ente Parco». Ed a nulla, finora, prosegue Paglianiti, sono valse neppure le interrogazioni rivolte, nel corso di diverse legislature, al presidente e alla giunta regionale, da vari consiglieri, «da Aurelio Chizzoniti a Fausto Orsomarso. E neppure l’impegno lodevolmente profuso da Wanda Ferro, affinché si facesse chiarezza su questa vicenda, è servito fin qui a qualcosa».
Di commissario in commissario, evidenzia, si è arrivati fino all’attualità. A breve, infatti, scadranno i sei mesi di gestione commissariale che – con delibera proposta dal governatore Roberto Occhiuto in persona – la giunta ha assegnato all’ex consigliere regionale Alfonsino Grillo. Il tempo «strettamente necessario – ha deliberato lo scorso 21 marzo il governo regionale – alla definizione delle procedure del presidente dell’Ente medesimo da parte del Consiglio regionale».
«È quantomeno singolare che si sia proceduto in questa direzione – spiega ancora Gregorio Paglianiti – ignorando ulteriormente la sentenza del Consiglio di Stato che imponeva, già undici anni fa, il mio reintegro». L’ex presidente del Parco delle Serre pone una serie di interrogativi sulla opportunità, legittimità e inconferibilità dell’incarico commissariale allo stesso Alfonsino Grillo, in ragione di «una pendenza che l’ex consigliere regionale attende di definire davanti all’autorità giudiziaria di Reggio Calabria e di una condanna per danno erariale già definita con sentenza di condanna dalla Corte dei Conti. Mi chiedo, e lo chiedo al presidente Occhiuto e alla giunta regionale, oltre che alla burocrazia che ha sovrinteso le procedure di nomina, se l’attuale commissario abbia segnalato queste supposte cause di incompatibilità con il ruolo che stava per essergli assegnato».
Da qui, una serie di riflessioni che riguardano sia «profili di etica e opportunità politica anche da parte di chi, e mi riferisco al senatore Giuseppe Mangialavori, che notoriamente è stato lo sponsor del commissario Grillo», sia «profili di legittimità. Ora – evidenzia Paglianiti – quello del commissario uscente è inserito in una cinquina di nomi posti all’attenzione del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che dovrà designare il nuovo presidente dell’ente Parco. Potrebbe mai assumere, il presidente Mancuso, questa responsabilità?»
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