martedì,Aprile 30 2024

Il sindaco di San Giovanni in Fiore aggredito da ex beneficiari del reddito di cittadinanza

Numerosi attestati di vicinanza all’indirizzo di Rosaria Succurro. Il primo cittadino di Vibo, Limardo: «Inaccettabile»

Il sindaco di San Giovanni in Fiore aggredito da ex beneficiari del reddito di cittadinanza
Rosaria Succurro

Il sindaco di San Giovanni in Fiore nonché presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro è stata accerchiata e insultata nei pressi del Comune da un gruppo di persone qualificatisi come ex percettori del reddito di cittadinanza. Presa a pugni anche la sua auto. La notizia è stata resa nota dalla stessa Succurro che spiega che solo l’intervento di carabinieri ha evitato che la situazione degenerasse: «Nei giorni scorsi avevo ricevuto una delegazione di ex beneficiari della misura, cui avevo chiesto di darmi i loro curricula da portare al Centro per l’impiego di Cosenza, vista la notevole richiesta di lavoro che c’è in questo periodo». Il sindaco ha proceduto con querela. Numerosi gli attestati di vicinanza.

Limardo: «Inaccettabile»

Il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo ha affermato: «Quanto accaduto a Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore, donna seria e preparata che si spende al meglio nell’amministrare il suo Comune, è un qualcosa di inaccettabile, che va stigmatizzato con fermezza. Da sindaco, da donna, conosco bene le difficoltà che si incontrano nello svolgere un compito così delicato e importante come quello di amministrare un Comune. Rosaria lo fa egregiamente, e sono certa che questo episodio non le impedirà di continuare a farlo con la stessa passione di sempre. A lei giunga la mia vicinanza e solidarietà».

La condanna del governatore Occhiuto

Anche Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria ha commentato quanto accaduto: «Noi in Calabria stiamo lavorando per creare nuove opportunità e per tentare di non lasciare indietro nessuno, ma episodi del genere non potranno mai trovare alcun tipo di giustificazione e vanno condannati con ferma convinzione. L’unica via da perseguire resta, attraverso l’impegno profondo delle istituzioni, lo sviluppo economico dei nostri territori, per il miglioramento delle condizioni di vita delle loro comunità».

Azione: «Violenza non giustificabile»

«Comprensibile la disperazione, ma la violenza non è giustificabile. Mai! L’azione intimidatoria nei confronti del sindaco e presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, ad opera di alcuni facinorosi ex percettori di Rdc, va condannata senza alcuna giustificazione, alcuna. Viviamo un momento storico critico, molto particolare, le cui cause trovano origine anche in decisioni sbagliate, anzi, completamente errate fatte dai governi nazionali negli anni passati sull’onda del populismo. Correre ai ripari non è semplice ma per uscire fuori da questo momento di impasse serve la collaborazione di tutti e serve che ognuno faccia la sua parte, anche nelle difficoltà». È quanto ha dichiarato dal Consiglio regionale di Azione, rappresentato da Giuseppe Graziano.

Mangialavori: «Episodi che non dovrebbero mai verificarsi»

Giuseppe Mangialavori, presidente della Commissione Bilancio della Camera ha sostenuto: «Purtroppo ancora una volta gli amministratori che rappresentano la prima linea istituzionale sul territorio vengono fatti oggetto di episodi che non dovrebbero mai verificarsi. A Rosaria giunga la mia vicinanza, accompagnata dalla convinzione che quanto accaduto non scalfirà la sua passione e non le impedirà di continuare ad agire con determinazione a tutela dei diritti della comunità amministrata».

La vicinanza di Fare Calabria

«Desidero esprimere, anche a nome di Fare Calabria, la mia più ferma solidarietà e vicinanza a Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore e presidente della Provincia di Cosenza, che è stata oggetto di una violenta aggressione da parte di alcuni ex percettori del reddito di cittadinanza. Tuttavia, non possiamo e non dovremmo mai giustificare episodi di violenza come questo. Condanniamo con fermezza quanto accaduto». Queste le parole di Luigi Salsini, presidente di Fare Calabria.

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