«Musica a palla e schiamazzi per tutta la notte: a Pizzo incomincia l’incubo estivo»
Continua la battaglia del naturalista e responsabile del Wwf di Vibo Pino Paolillo: «Bisogna saper conciliare l’economia turistica e il sano divertimento con il sacrosanto diritto al riposo e alla tranquillità»

L’arrivo dell’estate coincide con l’incremento di turisti e visitatori che scelgono Pizzo per le loro vacanze o per una giornata ”mangia (il tartufo) e fuggi”: una boccata di ossigeno vitale per l’economia del paese. Purtroppo però troppo spesso lo stesso periodo porta con sé una serie di problematiche connesse alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini che a Pizzo ci vivono tutto l’anno. Una di queste criticità, troppo a lungo sottovalutata o addirittura completamente ignorata, riguarda l’inquinamento acustico causato dall’uso di altoparlanti all’esterno dei locali pubblici, dal volume altissimo utilizzato per varie manifestazioni fino a tarda notte, con gravissime conseguenze sul riposo e la serenità dei cittadini, in special modo delle persone anziane e fragili e delle famiglie con bambini.
Conosco casi di persone, proprietari di case per l’estate nei quartieri della città tra quelli più soggetti alla movida napitina, che sono costretti ogni anno a sopportare impotenti la baraonda che si scatena in quel periodo. Una situazione di grande disagio che lo stesso Sindaco Pititto, per come ammesso personalmente l’anno scorso, ha vissuto…sui propri timpani. Per non parlare dei veri e propri atti di teppismo e di vandalismo notturno che si sono registrati fino all’anno scorso ai danni di numerosi cittadini, specie nei fine settimana e di cui più volte si è dovuta interessare la cronaca cittadina.
A ciò si aggiunga la totale anarchia che si registra a proposito dei numerosi fuochi d’artificio che vengono esplosi ormai liberamente, a qualsiasi ora e per qualsiasi occasione, anche la più banale. Il tutto senza il benché minimo controllo, autorizzazione e regolamento, per come invece è previsto per legge, visti i pericoli connessi all’esplosione di fuochi in ambito cittadino (come gli incendi) e lo spavento provocato ai più piccoli e agli animali domestici. È lecito a questo punto chiedersi se sono state mai elevate contravvenzioni o accertate violazioni dell’art. 659 C.P. relativo al reato di ”disturbo della quiete pubblica” che punisce: ”chiunque, mediante schiamazzi, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero provocando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone”.
Altra nota dolente è quella che riguarda i rumori, anzi il fracasso, spesso e volentieri provocato a bella posta, da moto di grossa cilindrata che sfrecciano per le vie principali del paese, magari facendo la gincana tra le auto in fila. Ben venga il controllo scrupoloso delle ruote delle auto al di fuori delle strisce, ma il codice della strada prevede anche delle limitazioni per le segnalazioni acustiche e la repressione dei comportamenti acustici molesti di cui agli art.li 155 e 161 del medesimo.
Sull’autovelox della Marinella spento da agosto e sulla mancanza di uno (molto più utile e possibilmente attivo) sulla Nazionale, lascio ai cittadini il giudizio. Bene hanno fatto a Tropea e a Vibo a emanare delle ordinanze per regolamentare l’uso di altoparlanti e la diffusione di rumori stabilendo limiti di orario e di decibel, purché non si esageri con le cosiddette autorizzazioni ”in deroga” che, di fatto, annullerebbero gli effetti delle stesse ordinanze.
I rumori assordanti, come quelli delle casse acustiche che ”sparano” decibel fino alle quattro del mattino, tali restano, che siano autorizzati o meno, e mentre un’autorizzazione non si nega a nessuno, il sonno e la serenità perduti dai cittadini esasperati e inermi non possono essere recuperati. Pizzo insomma non può diventare il paradiso dei caciaroni e dell’anarchia sonora. Anche in questo caso si tratta dunque di saper conciliare l’economia turistica e il sano divertimento, con il sacrosanto diritto delle persone al riposo e alla tranquillità, una semplice questione di rispetto per gli altri e di civiltà. La stessa che è inversamente proporzionale ai rumori che vengono prodotti.
*Naturalista e responsabile del settore conservazione del Wwf Vibo Valentia