Vibo, la scala mobile destinata a restare un’incompiuta: «Già vecchia, per ora non ci sono i soldi per metterla in funzione» – VIDEO
La riunione della III Commissione consiliare ha fatto emergere la consapevolezza che l’infrastruttura così com’è non entrerà mai in funzione. Terminata nel 2019 ha poi subito un inarrestabile deterioramento. Il direttore dei lavori si è dimesso e le risorse mancano
Ci sono poche cose davvero certe nell’infinita storia della scala mobile che da 25 anni ormai promette invano di trasportare i cittadini dal terminal bus al centro cittadino e viceversa. Una delle cose sicure è che, al Comune, quell’infrastruttura non la vorrebbe più nessuno, perché ormai rappresenta quasi un reperto di archeologia industriale. Un pozzo senza fondo che minaccia di drenare risorse che al momento neppure ci sono per tenere in piedi un’infrastruttura ormai logorata dal tempo, sebbene non sia mai entrata in funzione, oltre che tecnologicamente superata.
È questo quanto emerso nel corso della seduta della III Commissione, alla presenza dell’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Monteleone, convocato dalla consigliera Carmen Corrado (Fi). Monteleone, però, ha faticato non poco per dare un senso a una storia che senso non ne ha più. Ricapitolando, della scala mobile si è cominciato a parlare nel 2000, quando alla guida del Comune c’era Elio Costa. La progettazione, lunghissima e piena d’inciampi, poteva contare su un finanziamento regionale di oltre 700mila euro. Poi la costruzione, iniziata nel 2016 e finita nel 2019. Infine, altri 6 anni di tira e molla, tra collaudi mancati, solite promesse al vento e gli studenti che nel frattempo hanno cominciato a scavalcare la recinzione per usare la scala immobile e tagliare così un percorso dal terminal bus al centro cittadino altrimenti lunghissimo.
Sollecitato dall’interrogazione della coordinatrice cittadina di Forza Italia, Carmen Corrado, l’assessore Monteleone ha innanzitutto dato conto delle recenti dimissioni di Carmelo Congestrì, progettista e direttore dei lavori sin dall’inizio di questa storia (tanto che nel frattempo è andato in pensione).
«Mancavano alcune operazioni di contabilità finale, soprattutto per valutare i residui finanziari disponibili – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici -. Abbiamo chiesto al direttore dei lavori di fornirci queste note contabili ma ci ha lasciato solo degli appunti non esaustivi. Quindi gli abbiamo dato una sorta di ultimatum: o ci fornisci questi documenti o siamo costretti ad assumere una decisione (presumibilmente sulla revoca dell’incarico, ndr). Ma prima che l’ultimatum scadesse, Congestrì ha presentato le sue dimissioni motivandole con ragioni personali. Così abbiamo nominato un nuovo direttore dei lavori, Salvatore Corigliano, questa volta interno all’amministrazione».
Il punto davvero dolente, però, restano le condizioni fatiscenti dell’infrastruttura: «La mancata attivazione della scala mobile ha causato un progressivo deterioramento dei due nastri principali, che vanno sostituiti. Ma le risorse per farlo non ce le abbiamo, visto che dai preventivi commissionati risulta che occorrerebbero circa 60mila euro per sostituirli». Ovviamente la sostituzione dei nastri e dei rulli sarebbe solo l’inizio, perché è tutta la struttura che andrebbe restaurata. Una consapevolezza che emerge dai volti più che dalle parole, sempre molto caute. È netta infatti la sensazione che per l’Amministrazione Romeo questa eterna incompiuta rappresenti solo una grana molto difficile da disinnescare senza essere costretti ad affrontare polemiche e recriminazioni politiche. E allora bisogna bere per non affogare, come confermano le parole del sindaco Romeo, raggiunto dai nostri microfoni a margine dei lavori della III Commissione: «Faremo di tutto per reperire i fondi che servono per mettere in funzione la scala mobile». Una promessa o una minaccia?