Nei Pronto soccorso del Vibonese turni e servizi a rischio: ai medici prorogato il lavoro straordinario
Nuova delibera del commissario dell’Azienda sanitaria provinciale Giuseppe Giuliano per fare fronte alla grave carenza di organico: ecco fino a quando dureranno le prestazioni aggiuntive
Lavoro straordinario fino al 30 settembre prossimo per i dirigenti medici del Dipartimento di emergenza-urgenza (che comprende anche il servizio di 118 e la Rianimazione), vale a dire per i sanitari attualmente in servizio nei Pronto soccorso degli ospedali di Vibo Valentia, Serra San Bruno e Tropea. Bisogna, infatti, assicurare necessariamente «le attuali attività assistenziali e dei servizi nei presidi aziendali ricorrendo, dove necessario ed indispensabile, all’attività aggiuntiva per carenza di personale nelle suddette Unità operative». Ancora una volta, dunque, l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia ricorre obbligatoriamente alle prestazioni aggiuntive per colmare quello che si può oramai definire il vero e proprio cancro della sanità pubblica vibonese: vale a dire la grave, cronica e, ad oggi, sembrerebbe del tutto insanabile carenza di personale medico-sanitario.
La storia, insomma, si ripete. Manca personale, i servizi sono a rischio e si chiede agli specialisti di fare ancora una volta gli extra. Un copione, quindi, già visto e rivisto, dato che non è la prima volta che si decide per il lavoro straordinario. Per il Dipartimento di emergenza-urgenza, le prestazioni aggiuntive sono state autorizzate originariamente a marzo del 2020, quando è esplosa l’emergenza pandemica dovuta al Covid-19. Da lì in avanti una proroga ha seguito l’altra, fino a quando lo scorso aprile le prestazioni aggiuntive sono state allungate fino al 30 giugno scorso. Il resto è storia di oggi. [Continua in basso]
«Impossibilità di assicurare la turnistica e l’erogazione dei servizi»
«Le attuali carenze di organico medico – si legge nella delibera numero 974 licenziata dal commissario straordinario Giuseppe Giuliano – determinano l’impossibilità di assicurare la regolare turnistica e l’erogazione dei servizi al fine di garantire i Livelli essenziali di assistenza». E considerando il fatto che «lo stato di emergenza al 31marzo scorso è finito, l’avvicinarsi del periodo estivo (con ferie di tutto il personale), le erogazioni delle prestazioni aggiuntive – poiché continua a permanere la carenza di medici di tutto il Dipartimento di emergenza-urgenza – risultano indispensabili al fine di garantire l’erogazione delle attuali attività assistenziali e dei servizi nei presidi aziendali. Tali prestazioni aggiuntive, da rendersi fuori dall’orario di servizio istituzionale in regime di attività libero-professionale – è scritto infine nella delibera commissariale – saranno remunerate secondo il contratto collettivo nazionale di lavoro».
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