mercoledì,Maggio 8 2024

Verso la Pasqua, a Favelloni pronta a tornare la Passione vivente

Ben 12 scene e 86 figuranti impegnati nella sacra manifestazione che anticipa la Settimana Santa. Appuntamento il primo aprile

Verso la Pasqua, a Favelloni pronta a tornare la Passione vivente
L'edizione 2019 della Passione vivente

A Favelloni torna l’appuntamento con la fede e la tradizione. Il paese si prepara a vivere la Pasqua realizzando una sacra rappresentazione della Passione. L’appuntamento è in programma il primo aprile alle ore 18.00. Ben 86 i figuranti, cui si aggiunge la folla, impegnati nella manifestazione, 12 le scene. L’obiettivo è quello di permettere al pubblico di rivivere gli ultimi momenti di vita terrena di Cristo: «Si partirà- spiega il parroco don Andrea Campennì– dalla discussione nel Sinedrio sulla condanna di Gesù, per poi passare all’ultima cena, arresto di Gesù, Gesù davanti al Sinedrio, rinnegamento di Pietro, Gesù davanti a Pilato, Gesù incontra sua madre, Gesù aiutato dal Cireneo, l’incontro con la Veronica, la Crocifissione». [Continua in basso]

L’appuntamento coinvolge interamente la comunità: «Dopo la prima edizione nel 2019, ci siamo fermati per il Covid ora, ripartiamo con grande entusiasmo, con una fresca e incoraggiante partecipazione di giovani. La Passione di Gesù avrà come naturale scenografia gli scorci più suggestivi del paese», commenta il parroco che non manca di sottolineare: «È innanzitutto e soprattutto un momento di preghiera che ci accompagna nella Settimana santa. Stiamo cercando di curare tutto nei minimi dettagli per poter offrire a chi vorrà partecipare un momento suggestivo e di riflessione. Voglio ringraziare personalmente fin da subito tutti gli attori, straordinari che impegnano il loro tempo con passione, e tutte le persone che stanno collaborando. Un paese che non si smentisce mai, nonostante l’attività lavorativa che impegna ciascuno di noi, tutti stiamo offrendo la massima disponibilità e partecipazione». Ancora una volta la comunità di Favelloni «si conferma per essere un laboratorio culturale, un luogo dove la fede cristiana continua a ricoprire un ruolo importante», conclude don Andrea.

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