venerdì,Aprile 19 2024

Narcotraffico internazionale: lascia il carcere il boss Giuseppe Mancuso, alias “Bandera”

Accolto il “continuato” per Pino Bandera, condannato nelle operazioni Decollo, Smirne e Grandi firme. E’ il fratello maggiore di Pantaleone Mancuso, detto Scarpuni

Narcotraffico internazionale: lascia il carcere il boss Giuseppe Mancuso, alias “Bandera”
Giuseppe Mancuso “Bandera”

Il Tribunale di sorveglianza di Torino ha concesso la detenzione domiciliare nei confronti di Giuseppe Mancuso, 61 anni, di Limbadi, detto “Pino Bandera”, ritenuto esponente di spicco dell’omonimo clan, che ha così lasciato il carcere. Accolte quindi le argomentazioni prospettate dagli avvocati Francesco Capria e Giuseppe Cosentino.
Giuseppe Mancuso stava espiando tre condanne definitive a 18 anni relativi al processo Decollo (narcotraffico internazionale di cocaina), più 8 anni rimediati nel al processo nato dall’operazione “Smirne” e altri 8 anni per il processo “Grandi Firme”.
La scarcerazione è stata possibile in quanto la Corte d’Appello di Reggio Calabria aveva accolto la richiesta di applicazione della disciplina del reato continuato nei confronti di Giuseppe Mancuso, 60 anni, di Limbadi, detto “Pino Bandera”. L’accoglimento da parte della Corte reggina è avvenuto a seguito di incidente di esecuzione presentato dal legale di fiducia, il quale aveva evidenziato che le condanne riportate da Giuseppe Mancuso nel processo c.d. “Decollo” e nel processo c.d. “Grandi Firme”, erano avvenute nell’ ambito del medesimo disegno criminoso. L’avvocato Francesco Capria aveva evidenziato che dagli atti relativi ai due processi era possibile cogliere la presenza di quegli elementi oggettivi dimostrativi della sussistenza di un’unica ed originaria ideazione criminosa nel cui alveo dovevano essere ricondotte le singole violazioni commesse con autonome volizioni. [Continua in basso]

L’avvocato Francesco Capria

Il giudice dell’esecuzione ha ritenuto fondato quanto evidenziato dal difensore stabilendo esserci unicità del disegno criminoso in quanto ha ritenuto esserci la sussistenza della presenza di quegli indici rilevatori che, in base a quanto stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione, sono dimostrativi dell’unico programma criminoso. Pertanto, la Corte di Appello di Reggio Calabria ha rideterminato nei confronti di Giuseppe Mancuso la pena riportata nel processo “Grandi Firme” che passa da otto a tre anni. Giuseppe Mancuso è stato ritenuto responsabile nell’operazione “Grandi firme” di aver trafficato e fatto giungere in Calabria oltre tre tonnellate di cocaina. Nel processo nato dall’operazione “Decollo” del 2004, invece, Giuseppe Mancuso ha rimedito 18 anni di reclusione, pena interamente già scontata.

Pino Bandera (fratello di Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni”) si trova detenuto nel carcere di Saluzzo. In passato era stato coinvolto anche nella storica operazione “Dinasty” contro il clan Mancuso. Condannato a 6 anni per associazione mafiosa dal Tribunale di Vibo Valentia, era poi stato assolto in appello.
Da ultimo il Magistrato di Sorveglianza di Saluzzo accogliendo parzialmente una richiesta di riduzione di pena, avanzata dai legali di fiducia, aveva ulteriormente ridotto il fine pena.

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